Test INVALSI 2025: divario tra Nord e Sud, bene l'inglese

Test INVALSI 2025: divario tra Nord e Sud, bene l'inglese

I dati del Rapporto INVALSI 2025 evidenziano un preoccupante divario territoriale che penalizza il Mezzogiorno, con meno della metà degli studenti competenti.
Test INVALSI 2025: divario tra Nord e Sud, bene l'inglese

I dati del Rapporto INVALSI 2025 evidenziano un preoccupante divario territoriale che penalizza il Mezzogiorno. Nelle regioni del Sud e delle Isole, in particolare Calabria, Sicilia e Sardegna, meno della metà degli studenti che conseguono la licenza media possiede competenze adeguate in Italiano per affrontare la scuola secondaria superiore.

Il contrasto con il Centro-Nord è netto: mentre in queste aree circa il 62% degli allievi dimostra competenze adeguate, al Sud la percentuale scende sotto il 50%. Una disparità che non si limita solo alle differenze tra macro-regioni, ma si manifesta anche tra scuole e classi all’interno degli stessi territori meridionali, creando un quadro educativo frammentato e disomogeneo.

I dati positivi sulla conoscenza dell’inglese

L’inglese rappresenta l’unica nota davvero positiva nel panorama educativo italiano. I dati del Rapporto INVALSI 2025 mostrano una crescita costante e generalizzata: rispetto al 2018, si registra un aumento di 9 punti percentuali in Reading e ben 16 punti in Listening per il raggiungimento del livello A2.

Per la prima volta dal 2018, almeno la metà degli studenti raggiunge l’A2 in entrambe le competenze su tutto il territorio nazionale. Particolarmente significativo è il risultato della popolazione di origine immigrata, che consegue performance superiori agli studenti autoctoni, specialmente nell’ascolto.

La polarizzazione nei risultati

I dati INVALSI rivelano un fenomeno preoccupante che attraversa tutto il sistema educativo nazionale: la marcata polarizzazione tra studenti con performance eccellenti e quelli con risultati insufficienti. Questa disparità emerge chiaramente anche nelle discipline dove i risultati complessivi appaiono positivi, come l’inglese, dimostrando che il miglioramento delle medie nazionali non sempre corrisponde a una maggiore equità.

Le regioni con esiti medi elevati in matematica mostrano spesso una maggiore polarizzazione, evidenziando la necessità di allargare la quota di studenti che ottengono buoni risultati piuttosto che concentrarsi esclusivamente sui picchi di eccellenza.

I numeri delle valutazioni INVALSI

Le prove INVALSI 2025 hanno coinvolto complessivamente circa 2.555.000 studenti di tutto il territorio nazionale, rappresentando una fotografia completa del sistema educativo italiano. La rilevazione ha interessato 960.000 alunni della scuola primaria, 550.000 studenti della secondaria di primo grado e oltre un milione tra le classi seconde e quinte delle superiori.

La partecipazione è stata straordinariamente elevata: 99,63% per la scuola media, 98,52% per le primarie e oltre il 90% per le superiori. Sono state somministrate più di 2,5 milioni di prove cartacee e circa 5,1 milioni computerizzate, coprendo Italiano, Matematica e Inglese secondo i diversi gradi scolastici.

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