La risoluzione prevede interventi mirati contro le dinamiche che alimentano l’uso compulsivo dei social. Per gli under 18, piattaforme e siti video dovranno disattivare in automatico funzioni come l’autoplay e lo scorrimento infinito (doomscrolling), meccanismi progettati per prolungare il tempo di permanenza online.
Il Parlamento chiede inoltre di bloccare i siti che non rispettano i requisiti di sicurezza e di vietare i sistemi di raccomandazione basati sull’engagement, che tengono gli utenti incollati allo schermo proponendo contenuti sempre più coinvolgenti.
Tra le pratiche da contrastare figurano gli annunci mirati e i dark pattern, interfacce ingannevoli che spingono i giovani a compiere azioni non desiderate.
L’obiettivo è ridurre l’esposizione dei minori a tecnologie persuasive che sfruttano vulnerabilità cognitive e comportamentali, favorendo un uso più consapevole e meno invasivo delle piattaforme digitali.
I dati sull’uso problematico del digitale
La risoluzione si basa su ricerche empiriche condotte nell’Unione europea tra il 2013 e il 2018, che restituiscono un quadro preoccupante. Il 97% dei giovani accede a internet quotidianamente, esponendosi a rischi continui.
Il 78% dei ragazzi tra i 13 e i 17 anni controlla il proprio dispositivo almeno una volta ogni ora. Il 25% dei minori presenta segni evidenti di uso problematico dello smartphone, con un’incidenza maggiore tra i maschi, spesso legata alla competizione nei videogiochi.
Questi dati motivano l’urgenza delle misure proposte per tutelare la fascia più vulnerabile dall’esposizione incontrollata.
Le misure anti-dipendenza sulle piattaforme
La risoluzione prevede la disattivazione automatica per gli utenti under 18 di funzionalità progettate per prolungare il tempo di utilizzo, come l’autoplay dei video e lo scorrimento infinito delle pagine (doomscrolling). Queste tecniche sfruttano meccanismi psicologici che favoriscono comportamenti compulsivi, mantenendo i giovani davanti allo schermo oltre le loro intenzioni iniziali.
Il Parlamento chiede inoltre il blocco dei siti non conformi e il divieto dei sistemi di raccomandazione basati esclusivamente sull’engagement, ossia algoritmi che propongono contenuti selezionati per massimizzare visualizzazioni e tempo di permanenza piuttosto che per qualità o pertinenza educativa.
Saranno vietati gli annunci mirati rivolti ai minori e i cosiddetti dark pattern, interfacce grafiche studiate per indurre scelte involontarie o affrettate. L’obiettivo è ridurre le pratiche persuasive che alimentano l’assuefazione digitale e proteggere gli utenti più vulnerabili da strategie di marketing aggressive.
Le nuove regole per videogiochi e influencer
Il Parlamento europeo propone di estendere il Digital Services Act anche alle piattaforme di gaming, con l’obiettivo di eliminare i rischi finanziari per i minori. Verranno vietate le loot box – pacchetti virtuali a sorpresa a pagamento – e tutti i meccanismi randomizzati che spingono i ragazzi a spendere denaro per progredire nel gioco.
La risoluzione introduce anche tutele contro lo sfruttamento dei cosiddetti “bambini influencer”, vietando gli incentivi economici diretti ai minori che producono contenuti online. Sul fronte dell’intelligenza artificiale, si chiede una regolamentazione urgente contro i deepfake – video o audio manipolati – e i chatbot da compagnia, che possono creare dipendenza emotiva.
Viene inoltre vietato l’uso di app che manipolano immagini personali senza consenso esplicito, per proteggere la privacy dei giovani utenti e prevenire abusi.
L’iter normativo e i prossimi passi
La risoluzione approvata dal Parlamento europeo non ha valore di legge vincolante, ma rappresenta un mandato politico forte rivolto agli Stati membri. L’assemblea invita i governi nazionali a varare normative stringenti che recepiscano le indicazioni emerse dal voto, trasformando le linee guida in obblighi giuridici concreti per le piattaforme digitali.
Le misure delineate nel testo confluiranno nel futuro Digital Fairness Act, il quadro normativo europeo pensato per garantire un ambiente digitale etico e sicuro per le nuove generazioni. L’obiettivo è creare un ecosistema online che tuteli i minori da pratiche manipolative e da rischi legati all’uso compulsivo della tecnologia, intervenendo sia sui social media sia sui servizi di intelligenza artificiale.