I ricercatori dell’Università di Birmingham hanno condotto un’indagine approfondita coinvolgendo 1.200 studenti distribuiti in 30 scuole secondarie inglesi per analizzare l’efficacia delle politiche restrittive sui telefoni cellulari. La ricerca ha utilizzato la riconosciuta scala Warwick-Edinburgh per misurare il benessere mentale degli adolescenti, confrontando sistematicamente gli effetti delle diverse politiche scolastiche adottate dagli istituti partecipanti.
I risultati della scala Warwick-Edinburgh hanno evidenziato un punteggio medio di 47 punti su una scala da 14 a 70, con valori sostanzialmente identici tra i due gruppi: 48 punti nelle scuole permissive e 46 in quelle restrittive. La ricerca non ha registrato differenze significative nemmeno per parametri cruciali come ansia, depressione e uso problematico dei social media tra gli studenti dei diversi istituti analizzati.
Le restrizioni in ambito scolastico: riduzione dell’uso in classe
Le politiche restrittive implementate nelle scuole inglesi hanno dimostrato di essere efficaci nel limitare l’utilizzo dei dispositivi durante le ore di lezione. I dati raccolti rivelano una differenza sostanziale: gli studenti delle scuole con regole severe utilizzano i telefoni per soli 0,17 ore contro un’ora intera registrata negli istituti permissivi. Analogamente, il tempo dedicato ai social media scende drasticamente da 0,50 ore a 0,03 ore. Tuttavia, questa riduzione si rivela circoscritta esclusivamente all’ambiente scolastico, senza influenzare i comportamenti digitali degli adolescenti al di fuori delle mura dell’istituto.
Il legame tra uso eccessivo e benessere mentale: attenzione a smartphone e social media
Lo studio ha confermato una correlazione negativa significativa tra l’uso prolungato di dispositivi digitali e il benessere degli adolescenti. I partecipanti hanno dichiarato di utilizzare i telefoni per oltre 4 ore al giorno nei giorni feriali e più di 5 ore per i social media, valori che superano ampiamente le 2 ore giornaliere considerate il limite sicuro per la salute mentale. L’aumento del tempo trascorso sui dispositivi è risultato associato a maggiori livelli di ansia e depressione, peggiore qualità del sonno e ridotta attività fisica.
L’approccio olistico: ripensare le politiche digitali nelle scuole
I risultati della ricerca sollevano interrogativi fondamentali sull’efficacia delle attuali politiche scolastiche sui dispositivi mobili. Gli esperti sottolineano che limitare l’uso degli smartphone esclusivamente durante le ore di lezione rappresenta una soluzione parziale, incapace di affrontare il problema nella sua complessità. La necessità di sviluppare strategie più comprensive emerge chiaramente dai dati raccolti, che dimostrano come il benessere digitale debba essere considerato in un contesto più ampio. Le scuole dovrebbero promuovere programmi educativi che insegnino agli studenti a gestire consapevolmente il tempo trascorso online, favorendo un equilibrio sano tra attività digitali e reali.