La stazione fantasma di Chamberì a Madrid - Studentville

La stazione fantasma di Chamberì a Madrid

Maioliche bianche e azzurro cobalto, réclame ferme agli anni 60, per una stazione fantasma, tornata in vita come museo. La stazione metro di Chamberì a Madrid.

La stazione di chamberì a madrid
Chi ha preso la linea 1 della metropolitana di Madrid, forse si è accorto che i convogli rallentano tra le stazioni di Bilbao e di Iglesia; forse questi stessi passeggeri, avranno buttato fuori un’occhiata, e forse avranno pensato che quella stazione, dall’aria vagamente demodé, fosse chiusa per dei lavori di ammodernamento. Invece la stazione era chiusa, e lo è stata per 42 anni, fino a quando nel 2008, è stata riaperta al pubblico, sotto un’altra veste; quella di Museo.

La fermata metro è quella di Chamberì, che ha visto passare i passeggeri della metropolitana, dal 1919 fino al 1966, quando fu chiusa, perché non si poteva adeguarla alle esigenze dei nuovi convogli, più lunghi, in quanto la banchina si trovava in curva. Chiusa ed abbandonata per anni, è stata poi recuperata, e dal 2008 funziona come Museo dei trasporti.

Progettata dall’architetto Antonio Palacios e inaugurata il 17 ottobre 1919, era una delle otto stazioni che facevano parte originariamente della rete ferroviaria metropolitana della capitale spagnola. Questo architetto si proponeva di attenuare la possibile reticenza del pubblico a utilizzare il trasporto sotterraneo mediante l’uso di finiture brillanti, colorate e luminose negli spazi a contatto con i viaggiatori come i corridoi e le banchine dei binari, utilizzando massivamente piastrelle (azulejos) e altri pezzi di ceramica di colore bianco e azzurro cobalto. Wikipedia.

L’entrata alla stazione-museo si trova in plaza de Chamberí, e l’ingresso è gratuito. Durante la visita, che dura non più di un’ora, si assiste alla proiezione di un video, e si visita la fermata, restaurata dopo gli anni di abbandono. p.s. la stazione si trova vicino alla chiesa di San Fermín de los Navarros, uno dei migliori esempi dell’arte moresca (Mmdejar) a Madrid.

Foto M.Peinado

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