Il 10 marzo segna l’inizio di uno dei momenti più attesi e simbolici per gli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori: i 100 giorni che precedono l’esame di Maturità 2025. Questo periodo rappresenta molto più di un semplice conto alla rovescia: è una tappa fondamentale nel percorso di ogni maturando, un momento che unisce tradizione, emozione e condivisione.
Per migliaia di studenti in tutta Italia, questa data segna l’avvio ufficiale della fase finale del loro percorso scolastico, caricandosi di significati profondi e aspettative. L’atmosfera che si respira nelle scuole durante questo periodo è unica, caratterizzata da un mix di eccitazione, apprensione e voglia di celebrare insieme questo passaggio significativo.
I 100 giorni alla Maturità rappresentano anche un momento di unione e solidarietà tra gli studenti, che si preparano ad affrontare insieme questa importante sfida. È un periodo in cui si rafforzano i legami tra compagni di classe e si creano ricordi destinati a durare nel tempo.
Le Origini Storiche dei 100 giorni alla Maturità
La tradizione dei 100 giorni alla Maturità affonda le sue radici in un’antica usanza militare denominata Mak P, nata nell’Accademia di Torino nel 1840. Tutto ebbe inizio quando venne annunciato un decreto regio che stabiliva la durata triennale dei corsi militari. In quell’occasione, un cadetto esclamò in dialetto piemontese “Mac pi tre ani!” (“Ancora soltanto tre anni!”), dando involontariamente vita a quello che sarebbe diventato un rituale consolidato.
Questa espressione spontanea si trasformò rapidamente in una consuetudine tra i cadetti dell’Accademia, che iniziarono a contare i giorni che li separavano dal termine del loro percorso formativo. In particolare, il centesimo giorno prima della conclusione, denominato Mak P 100, divenne un momento di particolare significato e celebrazione.
Nel corso dei decenni, questa tradizione militare ha progressivamente varcato i confini dell’ambiente castrense, diffondendosi prima nelle altre scuole militari italiane e successivamente in tutti gli istituti scolastici del paese. La transizione dal contesto militare a quello civile ha mantenuto intatto il significato profondo del rito: segnare simbolicamente l’inizio dell’ultimo tratto del percorso verso un importante traguardo formativo.
Oggi, il conto alla rovescia dei 100 giorni rappresenta un momento cardine nella preparazione all’esame di Stato, conservando quello spirito di attesa e condivisione che caratterizzava i festeggiamenti dei cadetti dell’Accademia torinese quasi due secoli fa.
Festeggiamenti, Riti Scaramantici e Tradizioni Locali
I festeggiamenti dei 100 giorni rappresentano un momento di aggregazione fondamentale per i maturandi italiani, che celebrano questa ricorrenza attraverso diverse modalità. Molti organizzano feste in grande stile, cene con i compagni di classe e persino con i professori, mentre altri optano per gite fuori porta o brevi viaggi nelle capitali europee per staccare momentaneamente dallo studio.
Ogni regione conserva i propri riti scaramantici peculiari. A Pisa, gli studenti si recano in Piazza dei Miracoli per toccare la famosa lucertolina portafortuna o compiere simbolicamente 100 giri attorno alla Torre pendente. Una tradizione diffusa prevede di scrivere sulla sabbia il voto desiderato, sperando che le onde lo cancellino – secondo la credenza, se il voto rimane visibile, si rischiano 10 punti in meno all’esame.
La dimensione spirituale occupa un posto importante nei festeggiamenti, con numerosi pellegrinaggi verso luoghi sacri come il Santuario di San Gabriele dell’Addolorata, il Santuario di Montenero, la Madonna di Civitavecchia e San Giovanni Rotondo. Questi momenti di raccoglimento si alternano a celebrazioni più goliardiche, creando un equilibrio tra divertimento e riflessione che aiuta gli studenti ad affrontare con maggiore serenità l’avvicinarsi dell’esame.
Vedi anche: 100 giorni alla Maturità: le frasi migliori
Foto copertina via Freepik