Il Global Teacher Prize 2026 rappresenta il più prestigioso riconoscimento mondiale dedicato agli insegnanti, con un montepremi finale da un milione di dollari destinato al vincitore. L’edizione di quest’anno vede tra i finalisti della Top 50 il professor Alfonso Filippone, docente della scuola secondaria di I grado “Foscolo-Gabelli” di Foggia.
L’annuncio del suo ingresso nella rosa dei cinquanta migliori insegnanti globali segna la prima fase di un percorso di selezione articolato. Nelle settimane successive verranno infatti individuati i Top 10 Finalists, fino alla proclamazione definitiva del vincitore.
Il riconoscimento evidenzia il contrasto tra la dimensione internazionale del premio e le radici territoriali del lavoro quotidiano svolto nell’istituto foggiano, dove Filippone intreccia didattica scolastica, ricerca universitaria e formazione dei futuri docenti di sostegno.
Il profilo di Alfonso Filippone e l’istituto di Foggia
Alfonso Filippone insegna alla scuola secondaria di primo grado “Foscolo-Gabelli” di Foggia, dove quotidianamente si confronta con studenti e famiglie. Parallelamente ricopre l’incarico di docente a contratto presso l’Università degli studi di Foggia, dove trasmette competenze pedagogiche ai futuri insegnanti.
La dimensione accademica si completa con l’attività di ricerca dottorale in Digital Transformation in Education presso Pegaso University, ambito nel quale approfondisce l’innovazione tecnologica applicata ai contesti formativi. L’integrazione tra scuola, università e ricerca definisce un percorso professionale unitario, in cui l’esperienza sul campo alimenta la riflessione scientifica e viceversa.
La formazione dei docenti di sostegno: approccio e impatto
L’elemento che contraddistingue il percorso di Filippone è l’impegno nella preparazione dei futuri insegnanti di sostegno. Nei corsi universitari e nei percorsi di specializzazione, propone una pedagogia costruita su tre pilastri: presenza educativa, ascolto attivo e responsabilità etica dell’insegnare.
Accompagna i docenti in formazione a interpretare la complessità dei contesti scolastici, a progettare ambienti realmente inclusivi e a integrare le tecnologie educative con approccio critico e generativo. Il metodo formativo non si limita alla trasmissione di contenuti disciplinari, ma mira a sviluppare competenze pedagogiche profonde e consapevolezza del ruolo educativo.
Attraverso questa impostazione, Filippone collega i principi della ricerca universitaria con le pratiche concrete dell’inclusione scolastica.
Le pubblicazioni e i riconoscimenti accademici
Il profilo accademico di Alfonso Filippone si completa con l’Italian Teacher Award 2025 e due REN Rewards consecutivi, ottenuti nel 2024 e nel 2025, per l’attività di ricerca universitaria.
Sul piano editoriale, ha pubblicato due volumi dedicati alla trasformazione educativa: Benessere, felicità e inclusione. Nuovi scenari per l’orientamento a scuola (Progedit, 2025) e Generare il segno. L’insegnante tra presenza, ricerca, narrazioni umane e intelligenza artificiale (Pensa Multimedia, 2025), scritto insieme a Maria Ermelinda De Carlo.
Le opere affrontano temi centrali quali l’orientamento, l’inclusione e il rapporto critico tra didattica e intelligenza artificiale, riflettendo l’asse ricerca–pratica che caratterizza il suo percorso.
Le prossime tappe del Global Teacher Prize: top 10 e premio finale
Nelle settimane successive alla pubblicazione della Top 50, la Varkey Foundation annuncerà i nomi dei Top 10 finalisti del Global Teacher Prize 2026. Da questa rosa ristretta verrà proclamato il vincitore del premio finale da un milione di dollari.
Alfonso Filippone ha accolto il riconoscimento dedicandolo «prima di tutto ai miei studenti della Foscolo-Gabelli, agli sguardi che incrocio ogni giorno in aula e che danno senso al mio essere insegnante». Ha inoltre esteso la dedica ai colleghi, portati «simbolicamente con me in questo traguardo, perché ogni insegnante merita di essere riconosciuto nel suo lavoro silenzioso, quotidiano e spesso invisibile», e agli studenti universitari e corsisti del percorso di specializzazione per il sostegno, condividendo con loro «un cammino fatto di studio, responsabilità e cura educativa».