Perché lo sbadiglio è contagioso? - StudentVille
Perché lo sbadiglio è contagioso?

Perché lo sbadiglio è contagioso?

Lo sbadiglio: che cos’è e da cosa è causato

Scientificamente parlando, lo sbadiglio è un riflesso di una profonda inalazione ed espirazione del respiro. Si tratta di un comportamento molto antico, ampiamente presente nei vertebrati quindi dai pesci fino all’uomo. Lo sbadiglio può essere associato a vari stati, a seconda del gruppo animale al quale si appartiene: le cause maggiori sono collegate alla stanchezza, allo stress, alla noia e alla fame. Un tempo si pensava che fosse anche una reazione che serviva all’organismo in caso di mancanza di ossigeno: molti studi hanno confutato questa teoria in quanto, al contrario, l’atto dello sbadiglio in sé riduce sensibilmente la quantità di ossigeno immessa nei polmoni tramite il normale processo respiratorio.

Lo sbadiglio: perché è contagioso

A tutti è capitato di sbadigliare se una persona vicina o con cui si sta parlando sbadiglia a sua volta. Lo sbadiglio, quindi, risulta contagioso in quanto una reazione del genere avviene anche se non si è particolarmente stanchi o affamati ma, semplicemente, dopo aver percepito con la vista o con l’udito lo sbadiglio emesso da un’altra persona. Secondo uno studio eseguito da un team dell’Università di Nottingham, questo fenomeno è collegato ai riflessi primitivi della corteccia motoria primaria cioè l’area che controlla il movimento. In particolare, lo sbadiglio sarebbe scatenato dai cosiddetti ‘neuroni specchio‘, una particolare classe di neuroni identificata finora solo in alcuni primati che si attiva quando si compie un’azione e si osserva la stessa azione compiuta da un altro individuo.

Lo sbadiglio: la questione dell’empatia

Uno studio recente condotto da Ivan Norscia ed Elisabetta Palagi presso l’Università di Pisa ha affermato che il contagio dello sbadiglio è associato al legame empatico tra le persone. Ciò significa che lo sbadiglio è più contagioso tra individui collegati da particolari legami di empatia: è massimo nei parenti stretti (genitori, figli, nipoti, fratelli, coppie stabili), decresce negli amici, poi nei conoscenti e raggiunge il minimo negli sconosciuti.

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