Le Tragedie di Manzoni: Adelchi e Il Conte di Carmagnola - StudentVille

Le tragedie di Alessandro Manzoni

Le tragedie di Alessandro Manzoni: il Conte di Carmagnola e l'Adelchi analizzati nel dettaglio e corredati di commento e riflessioni.

LE TRAGEDIE DI ALESSANDRO MANZONI: IL CONTE DI CARMAGNOLA E L’ADELCHI

Le due tragedie di Alessandro Manzoni, il Conte di Carmagnola e l’Adelchi, rappresentano il primo articolarsi della sua ispirazione su schemi più ampi e su una materia più complessa, epica e drammatica. Manzoni realizza dunque una tragedia storica in cui vuole inserire le storie dei personaggi in un determinato contesto storico, ricostruito pedissequamente. I suoi intenti sono descritti nella Lettera allo Chauvet sull’unità di tempo e di luogo nella tragedia. Questa lettera, scritta nel 1820, è un lungo saggio che controbatte le critiche fatte da un letterato francese al Conte di Carmagnola, il quale sottolineava che la tragedia non fosse stata scritta secondo le unità aristoteliche di tempo e di luogo. Nell’argomentare Manzoni è allineato perfettamente con le idee del Romanticismo italiano. Secondo il Manzoni le unità aristoteliche non danno la possibilità di rappresentare adeguatamente la verità storica e quella psicologica: le tragedie antiche, restringendo lo spazio e il tempo, esageravano le passioni rappresentate in scena. La caratteristica specifica del Manzoni è il realismo cristiano: non rappresenta aristocratici idealizzati, ma vicende in cui tutti possano riconoscersi nella vita quotidiana, in cui si lotta costantemente tra il bene e il male.

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LE TRAGEDIE DI MANZONI: CARATTERISTICHE

Nelle tragedie si intrecciano due piani:

  1. il reale, che fornisce un vasto repertorio di soggetti drammatici, al quale il poeta si deve attenere
  2. l’ideale, cioè ciò che la realtà dovrebbe essere secondo una più elevata legge cristiana

Una tragedia falsa, secondo il Manzoni, può avere effetti negativi sul pubblico, il quale potrebbe applicare alla vita reale ciò che vede rappresentato. Il teatro può dare effetti positivi solo se si ispira al bene.
La tragedia si basa sull’opposizione tra due tipi di personaggi:

  1. Gli uomini soggetti alle severe norme della politica
  2. Gli uomini puri e nobili, che cercano di far emergere ideali nobili e generosi, ma purtoppo vengono sconfitti nel mondo: troveranno però una vittoria più grande nella morte cristiana, in cui vedranno l’affermazione completa di quel bene che avevano percepito.

La tematica principale delle tragedie è dunque la storia umana in cui trionfa il male, a cui si oppongono personaggi destinati alla sconfitta. Per questo motivo molti critici vedono nelle tragedie di Manzoni un profondo pessimismo riguardo alla storia umana, in quanto il male viene superato dopo la morte. Solo nei Promessi Sposi ci sarà una visione più positiva, in cui l’autore affiderà gli ideali cristiani agli umili, testimoni dell’attualità della parola di Cristo.

TRAGEDIE DI MANZONI: IL CONTE DI CARMAGNOLA

Si tratta di una tragedia a sfondo politico, ambientata nel XV secolo (come l’altra tragedia) e incentrata sull’avvenimento storico della Battaglia di Maclodio del 1427. La tragedia racconta l’ingiusta condanna del Conte di Carmagnola, accusato di tradmento da parte dei Veneziani in lotta con i milanesi: il conte viene poi processato e decapitato. Partendo dalla descrizione del nobile carattere del Conte, Manzoni prosegue poi con un’accesa critica a questa guerra, in quanto fratricida e non finalizzata alla libertà, dunque non voluta da Dio. La condanna per questa guerra sarà dunque una secolare dominazione straniera in Italia.

ALESSANDRO MANZONI: L’ADELCHI

Dell’Adelchi è molto importante il primo coro, esempio di poesia che tratta vicende storiche mai toccate. La tragedia è incentrata sulla caduta del dominio longobardo in Italia in seguito alla discesa dei Franchi di Carlo Magno. Ai potenti, legati al desiderio di dominio e alla brama di potere (Carlo Magno e il re dei longobardi Desiderio), si oppongono Adelchi e Ermengarda (ripudiata da Carlo Magno), i figli di Desiderio. Alla fine però sono i longobardi ad essere sconfitti: il re Desiderio viene imprigionato e Adelchi muore in difesa della città di Verona, chiedendo però prima perdono per le azioni del padre. In Adelchi è evidente una lotta interiore tra ciò che ritiene giusto e ciò che dovrebbe fare per essere fedele al padre e al suo popolo. Ermengarda è l’altra figura di rilievo della tragedia: anche lei è soggetta ad una lotta interiore che la porta a lasciare una vita di passioni per rifugiarsi nella pace spirituale. E’ la vera vittima del contrasto tra i due popolo, cerca disperatamente pace e oblio, e alla fine muore purificata dalla sofferenza. Il Manzoni ripercorre le vicende passate tenendo sempre in considerazione il presente: attraverso la storia passata riprende i problemi attuali. Nel Coro del III atto, ad esempio, evidenzia come, sia in mano ai Longobardi e ai Franchi, il popolo italiano abbia perso la propria dignità e sia solamente un volgo senza identità.

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