Il luogo in cui giungemmo per scendere lungo il dirupo era scosceso e, per di più a causa di ciò che in esso
si trovava (il Minotauro), tale, che ogni sguardo lo avrebbe evitato. Quale è la frana che a valle di Trento colpì in una delle
sue rive lAdige, o a causa di un terremoto o per lerosione del terreno sottostante, in modo che il pendio dalla vetta della
montagna, dalla quale la frana si staccò, alla pianura è così inclinato, da offrire una via di discesa a chi si trovasse in
alto, tale era la discesa di quel burrone; e nella parte superiore della Costa franata giaceva distesa la vergogna, dei Cretesi
che fu concepita nella finta vacca; e quando ci vide, morse se stesso, come colui che è sopraffatto internamente dallira. Il
mio saggio maestro gli si rivolse gridando: ” Pensi forse di trovarti in presenza del signore dAtene, che sulla terra ti diede
la morte? Allontanati, bestia: costui non giunge infatti guidato da tua sorella, ma si reca a vedere i vostri tormenti”. Come
fa il toro che si scioglie dai nodi che lo legano nellistante in cui, mortalmente colpito, non è più capace di camminare, ma
barcolla qua e là, tale io vidi diventare il Minotauro; e il sagace Virgilio gridò: ” Corri al punto di discesa; è bene che tu
scenda, mentre è infuriato “. Così ci avviammo attraverso lammasso di quelle pietre, che si muovevano spesso sotto i miei
piedi per linsolito peso. Procedevo meditabondo; e Virgilio disse: “Tu pensi forse a questa frana custodita da quella belva
irosa che ora ho reso inoffensiva. Voglio dunque che tu sappia che la volta precedente, allorché scesi nella parte inferiore
dellinferno, questo pendio non era ancora franato. Ma, se non mi inganno, senza dubbio poco prima della venuta di colui che
tolse a Satana il glorioso bottino del limbo, il profondo abisso immondo tremò in ogni sua parte tanto, che io credetti che l
universo fosse preso da quellamore, a causa del quale alcuni ritengono che più di una volta il mondo sia ritornato nel caos; e
allora questa antica rupe subì, in questo luogo e altrove (nella bolgia degli ipocriti; Inferno XXI, 106-108), tale franamento.
Ma guarda attentamente in basso, poiché si avvicina il fiume di sangue bollente in cui è immerso chiunque rechi danno ad altri
con la violenza “. O irragionevole avidità e ira sconsiderata, che a tal punto ci stimoli nella breve vita terrena, e poi in
tanto dolore ci immergi in quella eterna! Vidi un largo fossato circolare, in quanto cinge tutto il piano (del settimo
cerchio), secondo quello che aveva detto il mio accompagnatore; e tra la base del dirupo e questo fossato, dei centauri
correvano raccolti in gruppo, armati di frecce, come solevano fare sulla terra quando andavano a caccia. Vedendoci scendere,
ciascuno si fermò, e tre di loro si separarono dalla schiera con archi e frecce scelte in precedenza; e uno gridò da lontano: ”
Verso quale pena vi dirigete voi che scendete il pendio ? Ditelo dal punto in cui vi trovate; altrimenti tendo larco “.
Virgilio disse: ” Risponderemo a Chirone quando vi saremo vicini: con tuo danno la tua volontà fu sempre così impulsiva “. Poi
mi toccò, e disse: “Quello è Nesso, che perdette la vita per amore della bella Deianira e vendicò da sé la propria morte. E
quello che sta In mezzo, e tiene lo sguardo abbassato, è il grande Chirone, che educò Achille; laltro è Folo, che fu così
iroso. Girano a migliaia intorno al fossato, colpendo con frecce qualsiasi dannato si trae fuori dal sangue più di quanto il
suo peccato gli diede in sorte “. Ci avvicinammo a quegli animali ve1oci: Chirone prese una freccia, e con la cocca trasse
indietro la barba sulle mascelle. Quando la grande bocca fu completamente libera disse ai compagni: “Vi siete accorti che colui
che sta di dietro è un essere vivente ? E Virgilio, che già gli era di fronte, e arrivava allaltezza del suo petto, là dove le
due nature (di uomo e di cavallo) si uniscono, rispose: ” E veramente vivo, e a lui, a lui solo, devo mostrare linferno: ci
spinge a ciò la necessità, non il piacere. Dal cielo si mosse qualcuno che mi affidò questo straordinario incarico: non è un
ladrone, né io sono lanima di un ladro. Ma in nome di quel potere divino, ad opera del quale percorro un cammino cosi
impervio, dacci uno dei tuoi, a cui possiamo stare vicini, e che ci indichi il punto dove il fiume può essere attraversato e
trasporti costui sulla sua groppa, poiché egli non è uno spirito che possa volare “. Chirone si volse a destra, e parlò a
Nesso: “Volgiti indietro, e fa loro da guida, e fa scansare qualunque altra schiera simbatta in voi”. Ci avviammo dunque
insieme col sicuro accompagnatore lungo la sponda del sangue bollente, nel quale i dannatì emettevano grida laceranti. Vidi una
rnoltitudine immersa fino agli occhi; e Nesso spiegò: “Essi sono tiranni che uccisero e depredarono. Qui si sconta il male
arrecato agli altri senza pietà; qui si trovano Alessandro, e il crudele Dionisio, che fu causa alla Sicilia di anni dolorosi.
E quella fronte coperta di così neri capelli, è (la fronte) di Ezzelino; quello biondo è invece Obizzo dEste, il quale davvero
fu ucciso in terra dal figlio snaturato “. Allora mi rivolsi a Virgilio, ed egli disse: ” Nesso sia ora la tua guida, io verrò
secondo “. Poco più oltre il Centauro si arrestò presso una moltitudine che appariva immersa in quel bollore fino alla gola. Ci
indicò unombra isolata in un angolo e disse: ” Quel dannato trafisse in chiesa il cuore che è ancora venerato a Londra “.
Guido, conte di Montfort, vicario in Toscana di Carlo I d’Angiò, pugnalò nel 1272, in una chiesa di Viterbo, Arrigo, cugìno
del re d’Inghilterra Edoardo I, che gli aveva ucciso il padre. Sulla tomba di Arrigo, posta sul ponte del Tamigi a Londra, una
statua dorata, secondo quanto riferisce un antico commentatore, Benvenuto da ImoIa, reggeva un calice contenente il suo cuore
imbalsamato. Vidi in seguito una moltitudine che teneva fuori del fiume il capo ed anche tutto il petto; e riconobbi parecchi
di costoro. A questo modo il livello del sangue andava sempre più diminuendo, fino a bruciare soltanto i piedi; qui guadammo il
fossato. ” Così come vedi che il liquido bollente si abbassa progressivamente da questa parte ” disse il Centauro, ” voglio che
tu sappia che dalla parte opposta il suo alveo diventa sempre più profondo, finché si ricongiunge al punto dove è giusto che i
tiranni espiino. Da questaltra parte la giustizia di Dio punisce Attila che sulla terra fu strumento di dolore e Pirro e
Sesto; e per leternità spreme le lagrime, che fa sgorgare con il supplizio del sangue bollente, a Rinieri da Corneto, a
Rinieri dei Pazzi, che resero così pericolose le strade. ” Poi si voltò indietro, e riattraversò il pantano.
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