Borse di studio 2025/26, 708 milioni dal Pnrr e Fis per coprire tutti gli idonei

Borse di studio 2025/26, 708 milioni dal Pnrr e Fis per coprire tutti gli idonei

Il Ministero dell'Università stanzia 708 milioni di euro per le borse di studio 2025/26, integrando 150 milioni dal Pnrr e 558 dal Fis.
Borse di studio 2025/26, 708 milioni dal Pnrr e Fis per coprire tutti gli idonei

Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha definito l’architettura finanziaria per le borse di studio 2025/26, integrando risorse europee e nazionali. Lo stanziamento complessivo raggiunge 708 milioni di euro, risultato della somma di 150 milioni aggiuntivi derivanti dalla revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e 558 milioni ordinari provenienti dal Fondo integrativo statale.

La manovra rafforza il sistema di welfare studentesco attraverso una sinergia tra le due linee di finanziamento. I fondi Pnrr rappresentano un incremento straordinario destinato a potenziare l’accessibilità universitaria, mentre le risorse Fis garantiscono la continuità del sostegno ordinario agli atenei.

L’obiettivo dichiarato è sostenere il merito accademico e rimuovere gli ostacoli economici che limitano l’accesso all’istruzione superiore. Questo incremento si configura come leva strategica per il diritto allo studio, permettendo al sistema nazionale di rispondere con maggiore efficacia alla domanda di supporto finanziario da parte degli studenti idonei.

La destinazione dei fondi: copertura finanziaria degli idonei e inclusione sociale

L’obiettivo dichiarato del Mur è garantire la copertura finanziaria per tutti gli studenti risultati idonei nelle graduatorie regionali. L’incremento delle risorse a 708 milioni consente di ampliare significativamente la platea dei beneficiari, assicurando che chi ha diritto alla borsa possa effettivamente ottenerla.

L’intervento si propone di rafforzare l’inclusione sociale attraverso il sostegno economico agli studenti meritevoli provenienti da contesti svantaggiati. La sinergia tra fondi europei Pnrr e risorse nazionali del Fis crea le condizioni per un accesso più equo all’università, riducendo le disparità legate alle condizioni economiche di partenza.

Il collegamento diretto tra aumento delle risorse e copertura degli idonei rappresenta il fulcro della strategia ministeriale per l’anno accademico 2025/26, con l’intento di trasformare il diritto allo studio da principio formale a garanzia concreta.

Le modalità di erogazione: due tranche Fis tra giugno e dicembre per accelerare gli scorrimenti

Il Ministero ha già provveduto all’assegnazione delle quote ordinarie del Fondo integrativo statale attraverso due distinte tranche erogate nei mesi di giugno e dicembre. Questa scansione temporale è stata progettata per consentire agli enti regionali per il diritto allo studio di procedere rapidamente allo scorrimento delle graduatorie degli idonei.

La struttura bifasica dell’erogazione garantisce continuità operativa e permette agli organismi territoriali di anticipare l’accesso ai benefici da parte degli studenti risultati idonei. La tempistica coordinata tra le due erogazioni riduce i tempi morti amministrativi e consente un flusso più fluido delle risorse verso le università e i beneficiari finali, accelerando così l’intero processo di attribuzione delle borse di studio.

Le priorità del Mur: equità e merito secondo il ministro Bernini

Il Ministero dell’Università ha individuato negli stanziamenti per le borse di studio 2025/26 una priorità assoluta. Il ministro Anna Maria Bernini ha qualificato l’intervento come strumento chiave per promuovere equità e merito nel sistema accademico nazionale.

La sinergia tra i fondi europei del Pnrr e le risorse ordinarie del Fis risponde alla missione istituzionale del diritto allo studio, rafforzando il welfare studentesco dopo anni di insufficiente copertura. L’integrazione delle due linee di finanziamento segna il passaggio da una logica emergenziale a un approccio strutturato, capace di garantire continuità e prevedibilità nell’accesso ai benefici.

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