La legge 104/92 rappresenta il pilastro fondamentale per la tutela della dignità umana e dei diritti di libertà delle persone con disabilità. Il suo obiettivo principale è prevenire e rimuovere le condizioni invalidanti, promuovendo il recupero funzionale e sociale attraverso interventi mirati.
Il decreto 62/2024 ha introdotto significative modifiche alla normativa esistente, allineandola alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. Le innovazioni entreranno in vigore gradualmente: dal primo gennaio 2025 in via sperimentale nelle province di Brescia, Trieste, Forlì, Cesena, Firenze, Perugia, Frosinone, Salerno, Catanzaro e Sassari, per poi estendersi su tutto il territorio nazionale dal primo gennaio 2027.
La procedura di riconoscimento
Il processo per ottenere la certificazione inizia con la richiesta formale dell’interessato, del genitore in caso di minore, o del tutore se dotato di specifici poteri. La valutazione viene attivata attraverso la trasmissione telematica all’INPS del certificato medico introduttivo, documento che deve essere elaborato dal medico di famiglia.
L’INPS assume quindi il ruolo di coordinatore dell’intero procedimento, gestendo tutte le fasi successive alla presentazione della domanda iniziale.
I criteri di valutazione medica
Le unità di valutazione di base dell’INPS sono composte da due medici nominati dall’istituto e da un componente specializzato individuato dalle associazioni di categoria in base alla specifica disabilità. Questo terzo membro può provenire dall’ANMIC per le invalidità civili, dall’UICI per le disabilità visive, dall’ENS per i sordomuti o dall’ANFFAS per le disabilità intellettive.
La commissione multidisciplinare ha il compito di elaborare il certificato definitivo di base, documento fondamentale per accertare non solo il grado di disabilità, ma anche l’intensità dei sostegni necessari. Questa valutazione mira a definire un progetto di vita personalizzato che risponda alle specifiche esigenze della persona con disabilità.
Le novità nella sperimentazione territoriale
La riforma introdotta dal decreto 62/2024 sta procedendo con una fase di sperimentazione che coinvolge dieci province italiane: Brescia, Trieste, Forlì, Cesena, Firenze, Perugia, Frosinone, Salerno, Catanzaro e Sassari. Questo approccio graduale permette di testare l’efficacia delle nuove procedure prima dell’estensione nazionale prevista per il primo gennaio 2027.
L’implementazione rappresenta un passo significativo verso una maggiore uniformità e modernizzazione del sistema di riconoscimento della disabilità su tutto il territorio.