L’IA nei social per la tutela dei minorenni: ecco le misure adottate da TikTok, Instagram e YouTube

L’IA nei social per la tutela dei minorenni: ecco le misure adottate da TikTok, Instagram e YouTube

Le principali piattaforme social hanno sviluppato strumenti specifici per proteggere i minorenni da contenuti e interazioni rischiose.
L’IA nei social per la tutela dei minorenni: ecco le misure adottate da TikTok, Instagram e YouTube

Le principali piattaforme social hanno sviluppato negli ultimi anni strumenti specifici per proteggere i minorenni da contenuti e interazioni rischiose. TikTok e Instagram impostano automaticamente come privati gli account degli utenti tra i 13 e i 17 anni, bloccando completamente l’accesso sotto questa soglia.

Su TikTok, i genitori ricevono notifiche quando il minore segnala contenuti inappropriati o pubblica materiali visibili ad altri. Entrambe le piattaforme implementano filtri avanzati per parole e immagini offensive, limitando messaggi diretti e commenti da parte di estranei. YouTube ha avviato test negli Stati Uniti per funzioni analoghe, preparando un’estensione più ampia di queste misure di sicurezza.

L’adozione dell’intelligenza artificiale nei controlli d’età

Le piattaforme social hanno implementato sistemi di intelligenza artificiale sempre più sofisticati per verificare l’autenticità dell’età dichiarata dagli utenti. TikTok e Meta utilizzano algoritmi complessi che analizzano una vasta gamma di dati comportamentali e tecnici per identificare possibili discrepanze nelle informazioni fornite durante la registrazione.

Gli strumenti di IA esaminano diversi parametri: le modalità di interazione con i contenuti, la cronologia delle attività sulla piattaforma, le caratteristiche linguistiche utilizzate nei post e nei commenti, oltre alle foto del profilo. Questa analisi multidimensionale consente ai sistemi di creare profili comportamentali che possono rivelare incongruenze tra l’età dichiarata e i pattern d’uso effettivi.

Quando gli algoritmi rilevano anomalie significative, intervengono automaticamente applicando limitazioni all’account o richiedendo ulteriori verifiche. Questo approccio proattivo rappresenta un importante passo avanti rispetto alla semplice autocertificazione, offrendo maggiore protezione ai minori pur mantenendo l’accessibilità delle piattaforme per gli utenti legittimi.

I limiti delle procedure di verifica con documenti e video selfie

Quando gli algoritmi identificano possibili discrepanze nell’età dichiarata, le piattaforme richiedono agli utenti di confermare la propria identità attraverso l’invio di documenti ufficiali o video selfie per la verifica biometrica. Questa metodologia rappresenta un miglioramento rispetto alla semplice autocertificazione, ma presenta criticità significative che ne limitano l’efficacia.

La disponibilità di documenti falsificati o manipolati digitalmente compromette l’affidabilità del sistema, mentre l’utilizzo di immagini non autentiche nei selfie video può aggirare i controlli biometrici. Inoltre, molti genitori mostrano riluttanza nel condividere dati sensibili dei propri figli online, temendo possibili violazioni della privacy o utilizzi impropri delle informazioni personali.

Il bilanciamento tra protezione dei minorenni e tutela della privacy rimane una sfida complessa, che richiede continui aggiornamenti tecnologici e interventi normativi specifici per garantire sistemi di verifica più sicuri ed efficaci.

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