Il suo obiettivo è quello di educare all’autonomia, al cambiamento e alla responsabilità. E, dopo Milano e Roma, sta per fare il suo debutto anche in Toscana, nell’Istituto Comprensivo Filippo Mazzei di Poggio a Caiano, in provincia di Prato. Si tratta del metodo Dada, un innovativo strumento che stravolge i canoni educativi. Ma in cosa consiste? E quali sono le differenze con quello tradizionale?
Cos’è il metodo Dada
Dada sta per ’Didattiche per ambienti di apprendimento’. E costituisce un metodo scolastico che trae la sua origine nel Nord Europa. Ma che sta suscitando sempre più curiosità anche nella nostra Penisola. Rappresenta una piccola rivoluzione nel modo d’insegnare. Gli studenti non si recano in una sola classe dove tradizionalmente seguono le lezioni svolte dai vari docenti che vi si alternano a seconda dell’orario prestabilito, ma avviene il contrario. Sono loro infatti, a spostarsi di aula in aula per seguire le spiegazioni. Secondo quanto riportato nel Manifesto delle scuole modello dada, “il movimento del corpo è funzionale al processo insegnamento-apprendimento e per la riattivazione della concentrazione e delle capacità cognitive”
Ciò comporta che siano gli studenti, quindi, a muoversi tra gli spazi a seconda della lezione che devono seguire. Le aule non sono più stanze neutre, però: ognuna di esse è allestita ad hoc dal docente sulla base delle peculiarità della materia che insegna. Il vantaggio per gli insegnanti è quello di poter impartire le proprie lezioni in un ambiente allestito in modo da renderle più efficaci.
Sempre come si legge nel Manifesto, tale modello persegue la ratio pedagogica che prevede “la visione di una scuola attiva, cocostruita, transazionale, bottom-up, caratterizzata da approcci didattici collaborativi e laboratoriali in cui si tenda alla centralità dell’alunno, in setting variabili e adattabili”. Ma che richieda, allo stesso tempo, l’impegno attivo di docenti, dirigenti e personale scolastico più in generale.
Il metodo Dada nell’Istituto Comprensivo Filippo Mazzei
A giungere alla decisione di implementare tale metodo educativo nell’istituto sono stati il personale della scuola, l’Amministrazione comunale di Poggio a Caiano, i genitori e il corpo docente. Non vi si è giunti in maniera immediata, però. L’attuazione del progetto ha richiesto lunghi mesi di preparazione finalizzati a rinnovare l’ambiente scolastico (le aule sono state tinteggiate e le porte dotate di QRCode per visualizzare gli orari delle lezioni) e a dotarlo di segnaletiche chiare in modo da aiutare gli studenti ad orientarsi al meglio nei corridoi per giungere alle aule. Infine, ad ogni studente è stato attribuito un armadietto all’interno del quale poter riporre il proprio materiale scolastico. Il tutto al fine di contribuire a responsabilizzarlo e a renderlo più autonomo.
E’ interessante notare come gli sforzi dell’IC Mazzei nell’ottica del rinnovamento e del mettersi al passo con i tempi non si riducano solo al metodo Dada. Sono attive presso lo stesso tre sezioni all’interno delle quali sia i docenti che gli studenti sono dotati di iPad.
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