Lo psicanalista Franco De Masi ha presentato a Roma il suo ultimo lavoro editoriale “No smartphone, come proteggere la mente dei bambini e degli adolescenti”, presso il bookstore Mondadori della Galleria Alberto Sordi. L’evento ha registrato la partecipazione di figure di rilievo del panorama istituzionale e accademico, tra cui il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, il direttore generale Informazione e Comunicazione Mediaset Mauro Crippa e lo psicoanalista Massimo Ammaniti.
Il volume si configura come una guida pratica destinata a genitori, educatori e ragazzi, proponendo un’analisi approfondita dei rischi connessi all’utilizzo degli strumenti digitali durante le fasi più delicate della crescita. L’infanzia e l’adolescenza rappresentano momenti cruciali in cui si costruiscono le relazioni interpersonali e si sviluppa l’emotività.
Il ruolo dello smartphone nelle relazioni e nella formazione
Il Ministro Valditara ha sottolineato come lo smartphone rappresenti uno strumento di isolamento che contribuisce significativamente alla creazione di deficit nel linguaggio e nell’alfabetizzazione degli studenti. “Emerge, dalle riflessioni di De Masi, che il cellulare è uno strumento di isolamento, contribuisce a creare dei deficit nel linguaggio e nell’alfabetizzazione”, ha dichiarato il Ministro durante la presentazione.
L’utilizzo del cellulare nelle scuole costituisce attualmente una priorità per il Ministero dell’Istruzione, che sta dedicando particolare attenzione agli impatti negativi prodotti da un uso improprio delle tecnologie digitali. Le preoccupazioni delle istituzioni educative si concentrano sugli effetti che smartphone e social network esercitano sullo sviluppo cognitivo e relazionale degli studenti, con particolare riferimento alle competenze linguistiche e comunicative fondamentali per il percorso scolastico e la formazione personale.
Le implicazioni psicoanalitiche e sociali
De Masi ha delineato un quadro preoccupante dal punto di vista psicoanalitico e psicoterapeutico, evidenziando l’emergere di una nuova categoria di pazienti costituita da giovani che privilegiano il mondo digitale a scapito delle relazioni interpersonali.
“Siamo preoccupati perché c’è una schiera di nuovi pazienti che sono questi giovani che vivono in questo mondo, trascurando le relazioni. Alcuni di questi non riescono neanche più ad andare a scuola”, ha dichiarato lo psicoanalista, sottolineando come si tratti di un fenomeno sociale inedito per il quale la società risulta ancora impreparata.
L’analisi di De Masi si concentra sulla vulnerabilità psicologica dei giovani rispetto agli stimoli digitali, offrendo una chiave interpretativa fondamentale: “Il libro che ho scritto cerca di far capire per quali motivi la mente umana viene così facilmente sedotta da questi nuovi stimoli”. Questa comprensione risulta essenziale per sviluppare strategie educative innovative e strumenti di intervento adeguati a fronteggiare le sfide del mondo digitale.