Didacta 2025: il modello 4+2 e le nuove sfide nell'istruzione italiana

Valditara al Didacta 2025: modello 4+2, latino e calligrafia

Valditara al Didacta 2025: modello 4+2, latino e calligrafia

La Fiera Didacta 2025 si conferma evento molto rilevante nel panorama educativo italiano, con l’intervento inaugurale del Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Durante la manifestazione il Ministro è intervenuto su diversi temi, affrontando tematiche dal modello 4+2 alla tutela dei docenti.

Modello 4+2: nuove prospettive per la formazione tecnico-professionale

Secondo Valditara, il modello 4+2 rappresenta una riforma ispirata ai sistemi di Germania, Svizzera e Austria, e non riduce semplicemente il percorso a quattro anni, ma crea un’alta specializzazione collegata agli ITS. L’alternanza scuola-lavoro e l’apertura al mondo imprenditoriale rispondono alle carenze formative, colmando il divario tra istruzione e mercato occupazionale.

Latino e calligrafia: strumenti per lo sviluppo cognitivo

Il ritorno del latino nelle scuole medie rappresenta una scelta strategica per potenziare logica e ragionamento negli studenti. Come sottolineato da Valditara, questa lingua antica rafforza la comprensione dell’analisi grammaticale e logica, collegandoci alle nostre radici culturali.

Sulla calligrafia, seguendo l’esempio svedese, il ministro ha sottolineato come la scrittura manuale in corsivo stimola lo sviluppo cognitivo-motorio, favorendo riflessione e concentrazione rispetto allo stampatello o alla digitazione.

Misure disciplinari: contrasto alle aggressioni e uso degli strumenti digitali

Valditara ha proposto inoltre l’arresto in flagranza per chi aggredisce fisicamente insegnanti e dirigenti scolastici, definendolo un deterrente contro atti “intollerabili”. Il ministro difende anche il divieto dell’uso dei cellulari in classe, citando casi di conflitti e dimissioni di docenti. La misura mira a contrastare la distrazione e la dipendenza tecnologica, seguendo esempi di paesi come Israele e Brasile.

Prospettive future e impatto della riforma sull’istruzione

La riforma dell’istruzione tecnica e professionale promette significative ricadute economiche per il sistema Paese. Secondo i dati citati da Valditara, attualmente il 47% dei posti di lavoro rischia di rimanere scoperto per mancanza di profili adeguati, con una perdita stimata di 35 miliardi di euro annui.

“Noi dobbiamo porci un obiettivo anzitutto – ha dichiarato il Ministro – garantire ai giovani delle opportunità occupazionali che realizzino i loro talenti in tempi rapidi e con una soddisfazione nella professione. D’altro canto, dobbiamo anche considerare che il sistema Paese ha una straordinaria necessità di professioni che oggi il sistema scolasticonon riesce a formare”

Il modello 4+2 mira proprio a colmare questo divario, formando professionalità richieste dal mercato.

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