Cosplay Tips & Tutorials: i materiali - Studentville

Cosplay Tips & Tutorials: i materiali

Forex, resine e gomma crepla: i meteriali che ogni cosplayer dovrebbe conoscere

Cosplay Tips & Tutorials
Che lo si ami o lo si odi, il fenomeno del cosplay è in continua espansione. L’Italia vanta un gran numero di validissimi cosplayer, tant’è che il nostro Paese è presente quasi ogni anno sul podio del WCS – World Cosplay Summit a Nagoya, in Giappone (i nostri connazionali hanno conquistato il titolo di campioni del mondo nel 2005 e nel 2010, si sono classificati terzi nel 2006, secondi nel 2011; ed hanno portato a casa il premio dello sponsor DoCoMo per la maggiore fedeltà all’originale lo scorso 4 agosto 2012). Italia: terra di santi, poeti e navigatori…e cosplayers!
Diamo per scontato che gli abituali lettori di Comicsblog conoscano già a menadito l’etimologia del termine Cosplay (nato dalla contrazione delle parole inglesi costume-“costume” e play-“interpretare/recitare”) ed arriviamo al sodo: in questa nuova rubrica ci occuperemo di approfondire l’argomento – attraverso tutorials, consigli pratici ed interviste – sperando che ciò possa tornare utile a quanti siano intenzionati a cimentarsi nella realizzazione del proprio primo costume (e che magari serva, anche, a far capire a chi ci etichetta con leggerezza come immaturi e nullafacenti, quanto lavoro, quanta fatica e quanta passione ci siano dietro ad ogni colorato personaggio incontrato ad una fiera del fumetto).

Per cominciare abbiamo pensato di offrire una veloce panoramica dei materiali più comunemente utilizzati: cosa sono, dove possono essere reperiti, a cosa servono. Scopritelo con noi dopo l’interruzione.

Cosplay Tips & Tutorials: i materiali


Forex – Generalmente usato per cartellonistica pubblicitaria, stands per esposizioni e fiere, presso designers e fotografi; il forex è uno dei materiali più comunemente usati nella realizzazione di armi, accessori e parti di armatura. Viene venduto in lastre (foto 1) di vario formato e spessore – di solito da 1, 2, 3 o 5 millimetri – ed ha la particolarità di poter essere lavorato anche a temperature non troppo elevate, con una pistola ad aria calda/phon termico (foto 2 – lavorazione di una parte dell’armatura di Souther di Fist of the North Star: Ken’s Rage realizzata da Luigi Meggiolaro). Lo si sente nominare in continuazione da tutti gli “addetti ai lavori”, ma trovarlo nei negozi può non essere altrettanto facile. Innanzitutto, quindi, è bene ricordare che “forex” è un marchio registrato, un semplice nome commerciale dato da un produttore al PVC espanso a cellule chiuse. Per esperienza personale (e tramite i racconti di molti amici) so che molto spesso ci si trova di fronte allo sguardo spaesato di negozianti che non hanno la minima idea di cosa sia, questo misterioso materiale termoplastico: probabilmente è perchè sono abituati a chiamarlo in altro modo (al Brico, per esempio, si trova, ma bisogna cercarlo come Multiexel). Quindi non scoraggiamoci di fronte alla prima espressione perplessa, e proviamo a spiegare al commesso di cosa si tratta (è come entrare in un bar chiedendo un “liuk” piuttosto che un “gelato al limone con lo stecco di liquerizia”). Purtroppo non si tratta di un materiale propriamente economico, soprattutto se ci occorre per realizzare oggetti di grandi dimensioni.

Foam – Vi sarà capitato mille volte di incappare, su siti e forum esteri, nel misterioso “foam” o “craft foam”. Contrariamente a quanto credono in molti, NON si tratta del materassino da palestra, ma della così detta Gomma EVA (acronimo di etil vinil acetato) parente molto stretta della Gomma Crepla (foto 3), che spesso viene venduta nelle cartolerie o nei negozi di belle arti e decoupage, in fogli colorati formato A4. E’ leggera, lavabile, si può tagliare, colorare, incollare su qualsiasi supporto…e termoformare! Potete reperirla a prezzi contenuti, in rotoli di vari spessori e colori, nei negozi specializzati del settore gomma e materie plastiche. Molto più leggera e duttile (oltre che infinitamente più comoda da indossare o trasportare) del forex, può essere utilizzata per accessori, spallacci e parti di armatura (foto 4 – spallaccio di Jecht di FF Dissidia, realizzato da Luigi Meggiolaro). Non sottovalutatela: il segreto è tutto nella colorazione! Un piccolo consiglio pratico: per ovviare alla lieve porosità del materiale, prima di passare alla verniciatura spennellate accuratamente la superficie con abbondante colla vinilica e lasciate asciugare. Servirà a rendere il tutto più liscio e più rigido.

Materassino – Di solito si intende quello da yoga, in vendita nei negozi di articoli sportivi per pochi euro, ma lo si può trovare anche (un po’ più denso e morbido) in vendita al metro nei negozi cinesi di oggettistica e casalinghi. E’ il fratello “povero” della gomma EVA. Non è termoformabile (fonde se viene scaldato troppo), la sua porosità ne rende laboriosa la verniciatura, ma può dare buoni risultati (foto 5: l’armatura di Iron Man, completamente realizzata in materassino da Fabio Benso) addirittura ottimi, quando usato da cosplayer esperti, anche ricoperto di stoffa vinile.
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Wonderflex – materiale termoplastico introvabile in italia (non ho ancora appurato se da noi non esiste affatto; oppure c’è ma viene chiamato in tutt’altro modo, e ancora non abbiamo scoperto come) che sembra essere imbattibile quanto a lavorabilità e resa finale (foto 6). Super sottile, super leggero, super resistente; estremamente duttile e facile da modellare anche a basse temperature…lo vendono a peso d’oro alcuni siti americani e tedeschi. Personalmente lo sconsiglio, a meno che non abbiate a disposizione un budget decisamente cospicuo (parliamo di 67 dollari, più spese di spedizione, per un singolo foglio da 1X1.30 mt.)
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Plasticard – è un materiale plastico venduto in fogli di diverso spessore, colore e trasparenza. E’ molto usato dagli appassionati di modellistica (sui forum stranieri lo avrete sicuramente incontrato più volte con l’identità di styrene). “Plasticard” (come “Forex”) è solo un nome commerciale: se non riuscite a reperirlo, provate a chiamarlo stirene o polistirene. Il più conosciuto viene commercializzato dalla Evergreen e lo si trova facilmente anche on-line. Può essere molto utile per creare armature medioevali, “a scaglie”, o parti di guanti armati.

Resine – ne esistono di molti tipi: epossidiche, poliestere, per colaggio o per ricoprire e vetrificare grandi superfici. Si tratta, solitamente, di prodotti bicomponenti. Per quanto riguarda le resine da colaggio, particolarmente utilizzate per la realizzazione di gemme, gioielli, tiare o altri piccoli oggetti decorativi, consiglio di seguire attentamente le istruzioni riportate sulle confezioni dei vari prodotti (il dosaggio, come il tempo di indurimento/essicatura, può variare anche di molto a seconda del tipo di resina utilizzata). Personalmente mi sono trovata molto bene con la resina Cristal della Gedeo. Si trova facilmente in quasi tutti i colorifici, sia trasparente che pre-colorata (ma se non trovate il colore che vi occorre niente paura, basterà aggiungere qualche goccia di colore per vetro alla miscela della resina trasparente), non puzza, non scalda eccessivamente in fase di catalizzazione, non scioglie la plastica; una volta solida resta più leggera e più lucida rispetto ad altre. In generale, meglio utilizzare per la colata stampi in silicone (poichè, come accennato poc’anzi, alcune resine hanno la tendenza a scaldare moltissimo e a sciogliere – letteralmente – gli stampi in plastica). Si possono utilizzare quelli commercializzati come stampi per cioccolatini e dolci (foto 7) o – in caso di forme particolari – si possono creare stampi personalizzati utilizzando lattice o gomma siliconica. Di questo parleremo in un futuro tutorial dedicato esclusivamente alle gemme in resina (foto 8 – gemme in resina realizzate da Ketty SWeettyna).

Plastazote – è una schiuma di polietilene reticolato a struttura cellulare chiusa che viene utilizzata per imballaggi, imbottiture protettive per sport di contatto, autoveicoli, prodotti sanitari ed edilizi. Si può comprare in fogli di vario spessore (foto 9) e varia densità. Viene utilizzato soprattutto per armi e scudi, non solo per il cosplay ma anche dai giocatori di ruolo (su un forum tematico ho trovato le seguenti specifiche: “5 mm: il piatto delle spade, decorazioni in rilievo (es. bordi degli scudi); 8 mm: il taglio delle spade, il piatto delle mazze/bastoni, decorazioni in rilievo MOLTO spesse; 15 mm: le lame delle asce, le teste delle mazze, i brocchieri (incollando 2 strati), le “doghe” trasversali che tengono incurvati gli scudi; 30 mm: gli scudi, i pomi e le else delle armi, i “blocchi” per impugnare gli scudi, le teste delle frecce”). Solitamente, dopo averlo sagomato, il plastazote viene ricoperto da uno strato di lattice e poi dipinto. Se ne possono ricavare armi molto lavorate e di dimensioni anche molto considerevoli (foto 10: la spada demoniaca Zariche di Lineage 2, realizzata da Yuri Riva).

Poliuretano espanso – ce ne sono vari tipi (in pannelli rigidi o a spruzzo) e lo si può reperire facilmente nelle ferramenta, o nei negozi dedicati al bricolage ed al fai-da-te. Comunemente viene usato in edilizia come isolante termico. I pannelli rigidi possono essere utilizzati per realizzare armi e spade leggere, anche di grandi dimensioni (ma – aihmè – abbastanza fragili, meglio usarle per foto e sfilate ma rinunciare ai combattimenti), quello a spruzzo – economicissimo – può avere più utilizzi (per esempio, con un paio di bombolette si può fare un busto personalizzato della propria misura sul quale modellare un’armatura, o una testa sulla quale acconciare una parrucca). Una volta essicata, la schiuma di poliuretano è leggera come il polistirolo ma molto più compatta e resistente. C’è chi è un vero artista nell’utilizzarlo: anche di questo materiale ci occuperemo nel dettaglio dopo l’estate (foto 11: le fasi della lavorazione di un pugnale realizzato da Svetlana Quindt).
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Cartapesta e colla vinilica – se mai vi è capitato di guardare anche solo una puntata di Art Attack! probabilmente sapete già tutto ciò che c’è da sapere in proposito. In cartapesta si può realizzare praticamente di tutto. Una volta stuccata, scartavetrata e dipinta può dare risultati strabilianti. Tenete però in conto che un oggetto in cartapesta, soprattutto se di grandi dimensioni, può essere molto pesante.

Colla a caldo, colla per stoffa e Bostik – insieme con la colla vinilica, diventeranno i vostri migliori alleati. Lasciate perdere qualsiasi altro tipo di collante. La colla a caldo, tra l’altro, può essere utilizzata anche per piccole decorazioni o per realizzare gemme ed ornamenti (basta avere l’accortezza di non dimenticarseli nel bagagliaio dell’auto sotto al sole in estate!!).

Ricordatevi, comunque, che gli ingredienti principali sono semplicemente: passione, inventiva, impegno e pazienza!

Si ringraziano: Valeria Ietti, autrice del logo di questa rubrica; e tutti i già citati cosplayer che ci hanno gentilmente prestato le foto dei loro w.i.p.
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