L'ultimo quadro di Van Gogh di Alan Zamboni - Studentville

L'ultimo quadro di Van Gogh di Alan Zamboni

Con Alan Zamboni per scoprire che fine ha fatto il quadro che Vincent Van Gogh stava dipingendo la notte in cui è stato ferito a morte.

Sono ancora troppi gli interrogativi che circondano la figura di Vincent Van Gogh. Mentre si riaccendono le ipotesi che rileggono in tutt’altra luce il presunto suicidio di Van Gogh, che nasconderebbe secondo gli studiosi americani Steven Naifeh e Gregory White Smith, un omicidio commesso accidentalmente da alcuni ragazzini che giocavano con una pistola difettosa, coperti dallo stesso Vincent, che avrebbe preferito tacere pur di far non far pesare sulle loro giovani esistenze una colpa tanto grave (obbedendo forse ad un desiderio di religiosa espiazione che lo tormentava da anni e sperando anche di risolvere così i problemi economici dell’amato fratello, perché in fondo le opere di un morto valgono più di quelle di un vivo), ecco che il libro di Alan Zamboni offre un’altra chiave di lettura.

Vincent… Me lo vedo…con l’unica faccia che conosco di lui, quella che si ritraeva spesso. E’ nella sua camera adibita a studio nel manicomio Saint-Paul-de-Mausole. E’ chiuso nell’ospedale ed è notte. Ha acceso le lampade a olio. Sicuramente ha intorno a sé luci di quel tipo perché ricordo che Theo mi confidò che, da un rapporto del dottor Peyron, aveva saputo che Vincent durante una crisi, aveva tentato di avvelenarsi col cherosene che utilizzano per caricarle. Ho davanti a me la scena nitida come un paesaggio pulito dal vento. C’è un cavalletto e sopra un quadro, la notte stellata, quella tela che Theo non riusciva a spiegarsi. Le stelle sono enormi e la luna in alto a destra lo è ancora di più. Ma Vincent non sta guardando le stelle, non ha nessuna volta celeste davanti a sé… Non ci sono astri nel cielo, è chiuso in una stanza. Sono le lampade a violentare l’oscurità. Ecco perché quel soggetto non esiste. Lì in quella camera, tutto è fittizio, artificiale, sepolto da pareti diafane e impenetrabili. Lo spazio Vincent lo può raggiungere solo col ricordo e la fantasia. Ma le reminiscenze e l’immaginazione vengono inevitabilmente filtrati da quella luce artefatta che lo acceca ogni volta che alza gli occhi dal dipinto. Le immagini dei cipressi, il paese, la luna, le stelle, il campanile… Tutto deve rientrare in quella tela, non importa nulla che sia rispondente o meno al reale, davanti non c’è un paesaggio da raccontare, davanti non c’è che una spoglia camera di ospedale e allora? Fuggire nell’oscurità dei colori imprimendo tutto quello che la mano e la mente ricordano in merito alla vastità della notte, una notte immensa, soffocata da stelle invadenti che si arrotano su loro stesse come a ricrearsi in una genesi senza fine.

L’ultimo quadro di Van Gogh è un libro intriso di passione e di mistero. I protagonisti sono appunto i fratelli Theo e Vincent Van Gogh, uniti nella nostalgia per la terra d’origine, nel dolore della malattia e finanche nella morte. Le loro vicende strettamente intrecciate, vengono trasmesse da un terzo sguardo che, non si sa bene per quale ragione, indaga proprio sulla tragica fine di Vincent alla quale segue a solo un anno di distanza quella di Theo. E’ nel suo sguardo ammirato e straniante allo stesso tempo, che l’Olanda, Parigi, e Anvers sur-Oise riprendono lo spessore dei grandi uomini che vi posarono un giorno il loro peso. Ma la storia narrata da Zamboni, cantautore di professione, non si esaurisce alle parole, perché grazie al cd allegato alla pubblicazione (con musiche composte insieme a Angel Luis Galzerano e Gianmarco Astori), il potere evocativo della musica completa il suggestivo scenario.

E’ opinione comune che Campi di grano con volo di corvi sia l’ultima tela dipinta da Van Gogh. Ma esiste davvero un’ultima opera che Vincent avrebbe dipinto la notte stessa in cui ha ricevuto il colpo di pistola che l’ha ucciso? Se si, chi l’ha vista, e soprattutto, cosa rappresentava? Che fine ha fatto? Qual’è il segreto racchiuso nell’ultimo quadro di Van Gogh? E’ forse un indizio per sciogliere l’arcano che avvolge le ultime ore dello stravagante pittore dall’innegabile genio? E cosa c’entra una ragazzina sfortunata di Anvers-sur-Oise? Zamboni risponde a tutte queste domande aggiungendo una bella dose di intrigo allo charme enigmatico della pittura del folle prodigio.

L’Ultimo quadro di Van Gogh di Alan Zamboni

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