Educazione sessuale alle medie, vietati gli interventi esterni: cosa cambia

Educazione sessuale alle medie, vietati gli interventi esterni: cosa cambia

La Camera approva un emendamento che estende il divieto di interventi esterni su educazione sessuale anche alla scuola secondaria di primo grado.
Educazione sessuale alle medie, vietati gli interventi esterni: cosa cambia

Il 15 ottobre la Camera ha approvato un emendamento al ddl sul consenso informato che estende il divieto per figure esterne di trattare tematiche sessuali anche agli studenti della scuola secondaria di primo grado. Prima la limitazione riguardava solo la scuola dell’infanzia e la scuola primaria.

L’emendamento specifica che il divieto si applica agli interventi svolti da persone esterne all’organico della scuola. Le tipologie coinvolte sono: scuola dell’infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di primo grado. La formulazione normativa è stringente.

Il chiarimento del ministro

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha precisato che «non è vero» che non si può fare educazione sessuale a scuola. Ha spiegato che l’attività potrà essere svolta «a livello di programmi», secondo le Indicazioni nazionali del Primo ciclo e le nuove Linee guida di Educazione civica.

Nella fonte queste norme vengono indicate come i riferimenti formali entro cui inserire i contenuti educativi, evitando interventi esterni non autorizzati. La precisazione mira a chiarire l’ambito applicativo dell’emendamento in particolare.

Il contesto normativo

Il 15 ottobre la Camera ha approvato un emendamento al ddl sul consenso informato che amplia il divieto per figure esterne di intervenire su temi di educazione sessuale. La norma estende l’ambito già previsto per scuola dell’infanzia e primaria anche alla scuola secondaria di primo grado.

Il divieto riguarda specificamente gli interventi svolti da soggetti esterni all’istituzione scolastica; non incide sulle attività curriculari definite nei programmi. Le tipologie coinvolte sono quindi: infanzia, primaria e secondaria di primo grado, in pratica.

Le domande aperte sull’emendamento

I dubbi indicati dalla fonte sono chiari: “cosa cambierà nel concreto?”; “Qual è lo stato delle cose?” Il focus della testata, attraverso l’approfondimento, le interviste e gli esiti del sondaggio, mira a rispondere a queste domande e richiede chiarimenti pratici.

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