La nuova disciplina francese affonda le radici in una legge del 2001 che non aveva mai trovato piena applicazione. Secondo un rapporto ministeriale del 2021, meno del 15% degli studenti aveva beneficiato di questo tipo di formazione.
L’opposizione dei partiti di estrema destra e di alcuni ambienti conservatori della Chiesa cattolica ha costituito un freno significativo, considerando il programma ideologico. Il governo attuale ha finalmente superato queste resistenze, rendendo l’Evars una materia concretamente obbligatoria dal 2025.
La strutturazione dei programmi
L’Evars si articola attraverso un approccio graduato che accompagna gli studenti dalla scuola materna fino al liceo. Il programma prevede tre lezioni annuali di due ore ciascuna, condotte da docenti specificamente formati nei primi sei mesi del 2025.
La denominazione stessa della materia cambia in base all’età: per i bambini più piccoli si parla semplicemente di “Evar” (senza la ‘s’ finale), escludendo deliberatamente l’aspetto della sessualità. Questo approccio differenziato riflette la necessità di adattare i contenuti alle capacità cognitive e alla maturità emotiva degli studenti.
Il taglio tematico e pedagogico
L’Evars integra tre ambiti fondamentali di conoscenza: biologico, psico-emozionale e giuridico-sociale. Questo approccio multidisciplinare mira a fornire agli studenti una comprensione completa delle dinamiche relazionali e affettive.
I concetti chiave includono il rispetto dell’intimità del proprio corpo e di quello altrui, l’importanza del consenso in ogni fase delle relazioni interpersonali e il contrasto attivo alle discriminazioni di genere. La metodologia pedagogica adottata promuove lo sviluppo di una cittadinanza consapevole e responsabile, ponendo le basi per relazioni positive e rispettose.
Le sfide culturali e politiche
L’implementazione dell’Evars ha dovuto affrontare numerose resistenze che hanno ostacolato per anni l’applicazione effettiva della normativa. L’opposizione dei partiti di estrema destra e di alcuni ambienti conservatori della Chiesa cattolica ha rappresentato un freno significativo, accusando il programma di essere ideologicamente orientato.
Questi gruppi hanno considerato l’educazione sessuale nelle scuole come un’interferenza inappropriata nell’educazione familiare e nei valori tradizionali. Il governo francese punta ora su una maggiore determinazione politica per superare queste barriere culturali e garantire un’implementazione capillare del programma.