Il testo di Fango in paradiso
“Fango in paradiso” è il brano con cui Francesca Michielin partecipa al Festival di Sanremo 2025. Di seguito il testo completo della canzone:
Dopo centomila lacrime
Le grondaie cadono
Non so se vorrei rifarlo da capo
Quasi speravo tu mi avessi tradito
Ti avrei scritto tutto in un messaggio
Ma non sapevo se ero in grado
Mi hai fatta piangere fuori dallo stadio
Ma avrei voluto fosse tutt’altro
E va bene
E va bene
E va bene così
Non mi aspetto niente di sensato
Come quei cartelli gialli per terra con su scritto
“Attenzione! Il pavimento è bagnato”
Come se
Cambiasse ancora qualcosa così
Ci vorrebbe un’altra vita in un film
E quanto amore sprecherò
Quanti vetri rotti
Che sono plastica
Per i tuoi stupidi occhi
Se non piangi mai
Programmare un addio chiusi in macchina
Era tutta teoria ma non pratica
Mi dispiace però
A volte capita
Di volersi sempre
O mai più
Non c’è più il soffitto
Chissà con chi farai un figlio
Se poi cambierai indirizzo
Se c’è fango in paradiso
Quante volte mi avrai fatto il cinema
Dentro a quel supermercato
Non so se l’avevi considerato
Che uno dei due sarebbe stato da schifo
Ma va bene
Va bene
Più o meno così
Non mi aspetto niente di sensato
Da chi l’edera la compra già finta e poi in estate la tiene su un balcone in un vaso
Come se
Cambiasse ancora qualcosa così
Ci vorrebbe un’altra vita
E quanto amore sprecherò
Quanti vetri rotti
Che sono plastica
Per i tuoi stupidi occhi
Se non piangi mai
Programmare un addio chiusi in macchina
Era tutta teoria ma non pratica
Mi dispiace però
A volte capita
Di volersi sempre
O mai più
Non c’è più il soffitto
Chissà con chi farai un figlio
Se poi cambierai indirizzo
Se c’è fango in paradiso
Ma non lo so
Programmare un addio chiusi in macchina
Quasi zero poesia, solo pratica
Mi dispiace però
A volte capita
Di amarsi sempre
O mai più
Non c’è più il soffitto
Chissà se ti vedrò in giro
Se avrai perso, se avrò vinto
Se c’è fango in Paradiso
Significato e analisi del brano
“Fango in paradiso” rappresenta un viaggio emotivo attraverso le fasi conclusive di una relazione, dove la narratrice oscilla tra rassegnazione e necessità di accettazione. Il brano si sviluppa come un flusso di coscienza dove le immagini concrete si mescolano alle metafore della perdita.
La canzone si apre con “centomila lacrime” e “grondaie che cadono”, simboli di un dolore travolgente che sembra non avere fine. L’autrice gioca con l’idea del tradimento come via di fuga più semplice, quasi desiderato per facilitare la rottura: “Quasi speravo tu mi avessi tradito”.
Le immagini quotidiane, come i “cartelli gialli” e il “pavimento bagnato”, si trasformano in metafore dell’inutilità dei segnali d’allarme in una relazione ormai compromessa. Il riferimento ai “vetri rotti che sono plastica” sottolinea la superficialità del dolore dell’altro, incapace di provare emozioni autentiche.
Il titolo stesso, “Fango in paradiso”, racchiude il tema centrale: la contaminazione di qualcosa di puro e perfetto, dove il fango rappresenta il deterioramento di un amore ideale, ormai irrimediabilmente corrotto dalla realtà quotidiana.
Foto copertina via ilfattoquotidiano.it