Amor di Achille Lauro: testo e significato del nuovo singolo presentato ad Amici

Amor di Achille Lauro: testo e significato del singolo

Amor di Achille Lauro: testo e significato del singolo

Il cantautore romano torna sulla scena musicale con “Amor”, nuovo singolo estratto dall’album “Comuni mortali” pubblicato lo scorso 18 aprile. Il brano rappresenta uno dei pezzi centrali del disco e Achille Lauro ha scelto di presentarlo dal vivo durante la sesta puntata del talent show Amici, trasmessa sabato 26 aprile in prima serata su Canale 5.

L’esibizione televisiva ha offerto al pubblico l’opportunità di apprezzare questo nuovo lavoro che si affianca a “Incoscienti giovani”, la canzone con cui l’artista ha partecipato all’ultima edizione del Festival di Sanremo 2025. Durante la sua ospitata nel programma di Maria De Filippi, Lauro ha interpretato entrambi i brani, mostrando le diverse sfumature del suo nuovo progetto discografico.

“Amor” si distingue per le sue atmosfere intime e per il suo legame profondo con Roma, città che diventa protagonista e musa ispiratrice del testo. Il singolo rappresenta perfettamente la direzione artistica di questo nuovo capitolo della carriera di Achille Lauro, caratterizzato da sonorità più cantautorali e da testi che mescolano esperienze personali e temi universali.

Il testo completo di “Amor”

Stanotte è per te
E se non tornerò domani è lo stesso
Se butterò la vita nel cesso, vai avanti
Smettila, non piangere
Anche se la vita è questo
E se rimarrà solo un biglietto
Tutto quello che ho fatto, l’ho scelto
Stanotte, sì, lo rifarei
Per te che mi fai sempre quell’effetto
Della prima sera

Dimmi cosa resterà
Se mando tutto in fumo adesso
Questa notte è l’ultima
Per noi qui sotto un cielo immenso
Sarebbe facile amare
Se conoscessi la cura
Abbracciami Roma
Prima di addormentarci stasera

Vabbè, fa lo stesso
Non cambierò la vita che ho scelto
Non rinuncerò a portarti a Trastevere
All’alba a fa’ ‘na serenata
E stanotte è per te
Per te che poi mi aspetti lo stesso
A te che trovi sempre un momento
Se ti mancherò dimmi “Torna presto”
Amor, me so’ fatto grande

Dimmi cosa resterà
Se mando tutto in fumo adesso
Questa notte è l’ultima
Per noi qui sotto un cielo immenso
Sarebbe facile amare
Se conoscessi la cura
Abbracciami Roma
Prima di addormentarci stasera

Dimmi cosa resterà
Se mando tutto in fumo

Ma che resterà di me se non verrò da te
Quando non c’è più nessuno
Quando non avrò più un posto
Per addormentarmi al sicuro

Dimmi cosa resterà
Se mando tutto in fumo adesso
Questa notte è l’ultima
Per noi qui sotto un cielo immenso
Sarebbe facile amare
Se conoscessi la cura
Abbracciami ancora Roma
Prima di addormentarci stasera

“Amor”: il significato della canzone di Achille Lauro

“Amor” rappresenta uno dei brani centrali dell’album “Comuni mortali” e dipinge un quadro intimo di un amore che si sviluppa sotto il cielo stellato di Roma. La Capitale, con il suo fascino millenario, fa da sfondo a un momento di tenerezza tra due innamorati, culminando nel desiderio espresso nei versi “abbracciami Roma prima di addormentarci stasera”.

Questa frase evocativa racchiude la volontà di fondere la propria passione con l’anima stessa della città eterna, lasciandosi avvolgere dalla sua magia notturna. La canzone cattura l’essenza di un sentimento che si nutre della bellezza e della storia di Roma, trasformando un semplice abbraccio in un’esperienza quasi sacra.

Il brano inizia con “Stanotte è per te, e se non tornerò domani è lo stesso” e prosegue con un alternarsi di riflessioni sulla vita e sull’amore. Il ritornello incisivo “Dimmi cosa resterà, se mando tutto in fumo adesso, questa notte è l’ultima per noi qui sotto un cielo immenso” esprime la fragilità e l’intensità del momento presente.

Nei versi si trovano riferimenti a luoghi iconici come Trastevere, dove il protagonista immagina di portare la persona amata all’alba per una serenata. La narrazione è permeata da un senso di urgenza e dalla consapevolezza della precarietà dei sentimenti, come evidenziato da frasi come “Se ti mancherò dimmi ‘Torna presto'” e “Ma che resterà di me se non verrò da te”.

Il testo si chiude ciclicamente con la ripetizione della strofa “Abbracciami ancora Roma, prima di addormentarci stasera”, rafforzando il legame tra l’amore personale e quello per la città eterna.

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