La nuova serie tv di Harry Potter, prodotta da HBO, introduce una significativa modifica strutturale rispetto alla tradizione cinematografica. Mentre nei film il Signore Oscuro compare solo a partire dal quarto capitolo “Il calice di fuoco”, la serie televisiva anticiperà la sua presenza già dalla prima stagione, dedicata al libro “Harry Potter e la pietra filosofale”.
Questa scelta narrativa rappresenta un cambio di strategia produttiva che mira a costruire sin dall’inizio la figura dell’antagonista principale, offrendo maggiore spazio di sviluppo al personaggio e creando un arco narrativo più esteso e articolato rispetto alla versione cinematografica precedente.
Il twist di genere e il casting
La decisione di affidare il ruolo di Voldemort a un’attrice rappresenta una svolta significativa per la serie HBO. I casting director stanno attivamente cercando una donna per interpretare il Signore Oscuro, una scelta che potrebbe trasformare radicalmente la percezione del personaggio.
Le speculazioni dei fan si erano concentrate su Cillian Murphy, ma l’attore ha respinto categoricamente l’ipotesi: “È davvero difficile seguire le orme di qualsiasi cosa faccia Ralph Fiennes. Quell’uomo è una leggenda assoluta della recitazione”.
Questo cambio di genere solleva interrogativi cruciali: si tratta di una manovra legata alla cultura woke o di una riscrittura narrativa autentica? Il rischio di flop e polemiche è concreto, ma l’opportunità di distinguersi dall’eredità cinematografica potrebbe rivelarsi vincente.
Il retaggio del personaggio e prospettive narrative
La trasformazione di Tom Marvolo Riddle da alunno modello di Hogwarts al Signore Oscuro rappresenta uno degli archi narrativi più complessi della saga. Il giovane cresciuto nell’orfanotrofio babbano aveva dimostrato capacità eccezionali, manipolando già da bambino i coetanei attraverso poteri occulti.
La sua ossessione per l’immortalità lo ha condotto alla creazione degli Horcrux, frammentando l’anima in sette parti e assumendo la guida dei Mangiamorte.
Una reinterpretazione femminile del personaggio potrebbe alterare significativamente le dinamiche di potere e controllo che caratterizzano la figura del villain. La relazione con i seguaci, l’approccio alla magia oscura e il rapporto con la mortalità assumerebbero sfumature differenti, aprendo possibilità narrative inedite per esplorare tematiche di dominio e paura sotto una prospettiva di genere rinnovata.
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