Da sempre la parola “amore” ha costituito il topos prediletto di tutti i libri, le poesie, e i romanzi più emozionanti. Forse perché l’uomo, per sua natura, non potrebbe sopravvivere senza amare. Ma su questa parolina magica si è detto davvero troppo. Mi sembra giusto precisare e rimodellare, alla luce dei nostri giorni, alcune frasi tipiche. Per esempio: “L’amore è cieco”. Sono tutte cavolate. Perché se sei una cozza non ti vuole nessuno. Puoi starne certo. Una volta dissi a un ragazzo, che mi rifiutava: “l’amore è cieco..”. E lui mi rispose: “..ma io no”. Prendiamo il film “Come tu mi vuoi”. Giada, secchiona dentro e fuori, classico esempio di “ragno al limone”, si innamora di Riccardo, fighetto del momento. Grazie all’aiuto della snob di turno, si trasforma. Lascia le spoglie del rospo e indossa quelle di una principessa. Riccardo finalmente se ne innamora e il film si conclude con questa sua frase: “Ti avrei amato anche se fossi rimasta come prima”. Caro Riccardo, non dire cazzate. Che non ti crede nessuno. Ma prendiamo un’altra frase: “L’amore è eterno”. L’ultima volta che mi sono innamorata di un ragazzo, lui mi ha mollata. Con un messaggio (che squallore!). Allora io l’ho chiamato, per avere spiegazioni, e gli ho chiesto: “Ma scusa, l’amore non è eterno?”. Sapete che mi ha risposto? “Si, finchè dura”. Non è un caso che in Germania stanno pensando ai matrimoni a contratto. Per non parlare poi di quelli che dicono che “l’amore è un gioco”. Ma scusate, se è un gioco, perché nessuno mi ha dato le istruzioni incluse?? Sarebbe stato tutto molto più semplice. Ma tanto con “l’esperienza si impara”, dicono. Io con l’esperienza ho solo imparato che amare vuol dire anche soffrire. Ma non mi arrendo. Sono alla continua ricerca del principe azzurro…Ah, per la cronaca, va benissimo anche di un altro colore!
di Veronica Crocitti