L’istruzione può diventare un’arma di prevenzione contro i tumori - Studentville

L’istruzione può diventare un’arma di prevenzione contro i tumori

L’istruzione può diventare un’arma di prevenzione contro i tumori

L’educazione e la consapevolezza sono elementi chiave nella prevenzione oncologica. Saverio Cinieri (Aiom) sottolinea il ruolo determinante dell’istruzione nella riduzione dei fattori di rischio.

Nel corso del 2024 in Italia ci sono state 390.100 nuove diagnosi di tumore, come evidenziato da Saverio Cinieri, Presidente della Fondazione Aiom.

Cosa influisce sul rischio oncologico? Tra i principali fattori di rischio ci sono comportamenti scorretti legati allo stile di vita, come il consumo di alcol, il sovrappeso e l’obesità, la sedentarietà e il fumo. Questi comportamenti sembrano strettamente connessi al livello di istruzione: sedentarietà, obesità e consumo di tabacco risultano maggiormente diffusi tra le persone con un basso grado di scolarizzazione, che dispongono di minori strumenti per comprendere i rischi per la salute e adottare le opportune strategie di prevenzione. Con un’adeguata educazione sarebbe quindi possibile sviluppare una maggiore consapevolezza sui fattori oncologici aumentando la probabilità di adottare abitudini più salutari fin da giovani.

La scuola come strumento di prevenzione

L’ambiente scolastico dovrebbe giocare un ruolo chiave nella promozione di stili di vita sani sin dall’infanzia. Insegnare ai bambini e ai ragazzi l’importanza di una corretta alimentazione e dell’attività fisica può contribuire significativamente alla prevenzione di patologie come obesità, diabete, malattie cardiovascolari e tumori.

Le scuole possono intervenire in molti modi, ma le tematiche su cui concentrarsi si possono raggruppare in tre aree:

  • migliorare l’alimentazione, promuovendo il consumo di frutta, verdura e cibi poco processati, oltre a fornire le basi su cui costruire un’alimentazione sana ed equilibrata;
  • incentivare l’attività fisica, contrastando la sedentarietà con programmi di educazione motoria che permettano ai ragazzi di muoversi e scoprire nuove attività sportive;
  • sensibilizzare sui danni di fumo e alcol, fornendo agli studenti informazioni chiare sui rischi di queste pessime abitudini e incoraggiando scelte consapevoli.

Gli insegnanti possono diventare dei punti di riferimento nella diffusione di questi messaggi, inserendo l’educazione alla salute nei programmi scolastici; per ottenere risultati duraturi, però, è fondamentale il coinvolgimento delle famiglie per applicare i principi appresi in classe nella vita quotidiana.

Condizioni economiche e impatto sulla salute

Oltre ai fattori di rischio, il contesto socio-economico influisce significativamente anche sulla possibilità di accedere a percorsi di prevenzione e cure efficaci: le difficoltà finanziarie possono aumentare fino al 20% il rischio di mortalità tra i pazienti oncologici, anche in un sistema sanitario come quello italiano.

Per ridurre queste disuguaglianze, è essenziale investire in istruzione e sensibilizzazione, promuovendo scelte più consapevoli in termini di salute e aumentando l’accesso alle informazioni sui corretti stili di vita.

Un maggiore impegno nella prevenzione

Secondo Saverio Cinieri, ampliare i programmi di prevenzione è una priorità che non può più essere messa in secondo piano, tenendo conto degli ostacoli economici e culturali che limitano l’adozione di stili di vita sani. Un maggiore accesso all’istruzione e alla consapevolezza può ridurre il rischio oncologico, migliorando significativamente la salute della popolazione.

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