lo smartphone vietato a scuola: i dati evidenziano il calo dei voti

Smartphone vietato a scuola? In discussione al Parlamento europeo

Il Parlamento europeo ha recentemente riaperto la discussione sugli smartphone nelle aule scolastiche, proponendo di vietarne l'uso per gli studenti di età compresa tra i 6 e i 15 anni.
Smartphone vietato a scuola? In discussione al Parlamento europeo

Il Parlamento europeo ha recentemente riaperto la discussione sugli smartphone nelle aule scolastiche, con una proposta concreta dai deputati del gruppo dei Verdi. La richiesta rivolta alla Commissione europea mira a vietare l’utilizzo di questi dispositivi per tutti gli studenti di età compresa tra i 6 e i 15 anni, estendendo significativamente i limiti esistenti in diversi paesi membri.

L’Italia, dove attualmente il divieto si applica fino alle scuole medie (13 anni), potrebbe presto allinearsi a questa visione più restrittiva. Il Commissario all’Istruzione ha infatti lasciato intendere la possibilità di un’estensione delle attuali normative nei prossimi mesi, stimolando così un confronto nazionale sull’adeguatezza delle regole vigenti e sulla necessità di aggiornarle alla luce delle nuove evidenze scientifiche e pedagogiche.

Le prove scientifiche che collegano smartphone e calo del rendimento

Numerose ricerche scientifiche hanno ormai confermato l’esistenza di un legame diretto tra l’utilizzo precoce dei dispositivi digitali e un significativo peggioramento del rendimento scolastico. Gli studi dimostrano come la presenza costante dello smartphone nella vita degli studenti generi interruzioni frequenti nell’apprendimento, riducendo la capacità di concentrazione e compromettendo l’assimilazione dei contenuti didattici.

Questi dati empirici stanno assumendo un peso sempre maggiore nelle decisioni delle istituzioni europee, fornendo una base scientifica solida per giustificare interventi normativi. Le evidenze raccolte suggeriscono che limitare l’accesso ai dispositivi mobili durante l’orario scolastico potrebbe tradursi in un miglioramento misurabile dei risultati accademici, spingendo così i legislatori a considerare seriamente l’adozione di restrizioni più rigide.

L’importanza di un’alleanza tra scuola e famiglia contro la dipendenza digitale

In Italia, il divieto di utilizzare gli smartphone durante le attività didattiche è già realtà fino al termine delle scuole medie. Tuttavia, alla luce delle nuove evidenze scientifiche e seguendo l’esempio europeo, si sta valutando l’estensione della misura fino ai 15 anni, coprendo così anche il biennio delle superiori.

Il Commissario all’Istruzione ha sottolineato come questa possibile evoluzione normativa risponda alla crescente preoccupazione per gli effetti negativi della distrazione digitale sull’apprendimento. Ma un aspetto cruciale emerge dall’analisi della situazione: qualsiasi regolamentazione scolastica rischia di risultare inefficace se non accompagnata da un parallelo impegno familiare. Gli esperti concordano sul fatto che il controllo dell’uso dei dispositivi elettronici debba avvenire in modo coerente tra ambiente scolastico e domestico, creando così un fronte comune educativo che rafforzi, anziché contraddire, le misure preventive adottate negli istituti.

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