La riforma del secondo ciclo di istruzione segna un ritorno al nome storico ‘Maturità’, evidenziando un cambiamento fondamentale nel percorso formativo. Il decreto approvato favorisce una maggiore chiarezza nelle prove d’esame, orientando lo sviluppo delle competenze e responsabilizzando gli studenti. Questo intervento legislativo intende garantire trasparenza e merito, offrendo un quadro normativo aggiornato in linea con le esigenze educative attuali. Il nuovo decreto apre prospettive concrete per il successo studentesco.
Il disegno di legge e l’approvazione
Durante la seduta del 28 ottobre 2025, la Camera dei Deputati ha approvato il disegno di legge di conversione con modifiche significative al decreto 9 settembre 2025, n. 127. La riforma ripristina il nome storico ‘Maturità’ e introduce nuove regole per l’orale e la composizione delle commissioni. Il documento legislativo ridefinisce i criteri di valutazione e la struttura normativa, sottolineando l’importanza di un intervento mirato per garantire l’integrità dell’esame di Stato. Il provvedimento sancisce anche un impegno verso l’innovazione educativa.
Il colloquio orale riformato
Il colloquio orale riformato introduce un nuovo framework per la valutazione, basato sulla selezione annuale di quattro discipline specifiche. Questa innovazione elimina definitivamente la possibilità della “scena muta”, imponendo agli studenti di partecipare a tutte le prove previste.
Chi non aderisce a tale obbligo si troverà ad affrontare conseguenze che influiranno negativamente sul punteggio finale dell’esame. La misura, infatti, mira a garantire una valutazione accurata delle competenze acquisite, promuovendo al contempo il merito, l’impegno personale e la preparazione mirata.
Il nuovo formato enfatizza la rilevanza della partecipazione attiva in ogni fase del percorso scolastico. La riforma segna un importante cambiamento.
Le commissioni d’esame ridotte
Le commissioni d’esame sono state ridisegnate per migliorare la valutazione degli studenti attraverso una struttura più snella e mirata. La nuova ripartizione prevede cinque membri: due interni, due esterni e un presidente esterno, garantendo competenze diversificate e imparzialità nella selezione.
Parallelamente, il potenziamento della formazione dei commissari ha visto investimenti significativi, con 3 milioni di euro previsti per il 2026 e 11 milioni per il 2027. Inoltre, il sistema dei bonus è stato rivisto per premiare i punteggi elevati, favorendo così un approccio meritocratico e trasparente nella valutazione complessiva. Le modifiche confermano fermamente l’impegno verso un sistema educativo di eccellenza.
Il credito scolastico e il bilanciamento delle competenze
Le materie non oggetto dell’esame orale verranno valutate attraverso il sistema del credito scolastico maturato durante il triennio. Tale approccio permette di integrare il percorso formativo complessivo con una valutazione delle competenze specifiche acquisite, garantendo un equilibrio metodologico tra l’impegno costante e la preparazione mirata.
La riforma intende così valorizzare il percorso scolastico, offrendo un quadro più completo delle capacità degli studenti. Questo sistema riconosce e premia il merito individuale.