Gli Uffici Scolastici Regionali hanno avviato la pubblicazione dei bandi per individuare gli osservatori esterni Invalsi 2026. Le rilevazioni nelle classi campione prenderanno il via il 2 marzo con gli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori.
Gli osservatori esterni garantiscono la validità delle procedure durante le prove standardizzate, vigilando sul rispetto dei protocolli ufficiali nelle scuole selezionate. Le informazioni sono aggiornate al 29 dicembre 2025 e gli avvisi regionali rimangono in fase di costante aggiornamento mentre le scadenze per le candidature variano da regione a regione.
Il profilo dell’osservatore esterno: requisiti e competenze
Il ruolo dell’osservatore esterno Invalsi va oltre la semplice sorveglianza e richiede caratteristiche professionali precise per garantire la validità delle rilevazioni. Chi aspira all’incarico deve dimostrare autorevolezza e affidabilità nella gestione dell’aula, mantenendo un equilibrio relazionale che escluda atteggiamenti aggressivi o eccessivamente compiacenti.
La conoscenza approfondita degli obiettivi delle rilevazioni e del protocollo ufficiale di somministrazione rappresenta un requisito fondamentale, così come le competenze informatiche di base necessarie per utilizzare Internet, posta elettronica e fogli di calcolo durante le operazioni.
Le funzioni operative durante le prove
L’osservatore esterno svolge un ruolo tecnico e di garanzia nel corso della somministrazione. Il compito principale consiste nel vigilare sul rispetto integrale del protocollo stabilito dall’INVALSI, assicurandosi che ogni fase si svolga secondo le disposizioni ufficiali.
Nella scuola primaria, l’osservatore assume anche una funzione operativa diretta: deve infatti inserire online le risposte degli alunni utilizzando gli appositi moduli forniti dall’istituto. Questa attività richiede attenzione e precisione, poiché contribuisce alla raccolta dati su cui si baseranno le successive elaborazioni statistiche.
Per le prove CBT, somministrate al computer, è previsto un passaggio amministrativo specifico. L’osservatore deve segnalare alla segreteria scolastica l’obbligo di inserire il proprio codice fiscale nella sezione dedicata alle classi campione, garantendo così la tracciabilità e la regolarità della procedura.
I criteri di selezione e le priorità
La selezione degli osservatori esterni è affidata direttamente agli Uffici Scolastici Regionali, che applicano una graduatoria preferenziale consigliata, pur non rigidamente vincolante. Al primo posto figurano i docenti con competenze informatiche certificate, seguiti da insegnanti che hanno partecipato a indagini internazionali come OCSE-PISA, IEA o TIMSS.
La terza posizione spetta agli animatori digitali, mentre al quarto e quinto posto si collocano rispettivamente i docenti di ruolo o a tempo determinato e gli ex osservatori con esperienza nelle precedenti rilevazioni INVALSI. Completano il quadro i collaboratori del dirigente scolastico, i docenti con funzioni strumentali in ambito informatico o valutativo, i coordinatori di dipartimento, i docenti comandati presso enti come INDIRE o USR e infine i dirigenti scolastici o tecnici.
Questo ordine riflette l’esigenza di garantire competenze tecniche e conoscenza dei protocolli valutativi per assicurare la validità delle prove.
I compensi 2026 e la gestione amministrativa
Il trattamento economico degli osservatori esterni è calcolato su base forfettaria per ogni classe somministrata. La cifra riconosciuta copre tutte le spese necessarie, inclusi spostamenti e pasti durante l’attività.
La gestione dei pagamenti è affidata alla Scuola Polo di riferimento territoriale, che si occupa degli aspetti amministrativi e contabili dell’incarico.
Gli importi variano in base al grado scolastico e alla complessità delle prove:
- Classi seconde della primaria: 200 euro
- Classi quinte della primaria e terze medie: 350 euro
- Classi seconde superiori: 300 euro
- Classi dell’ultimo anno: 450 euro
Le scadenze regionali: lo stato dei bandi
Gli Uffici Scolastici Regionali hanno pubblicato i bandi con tempistiche differenziate su tutto il territorio nazionale. Alcune regioni hanno anticipato le chiusure già nel mese di dicembre, mentre altre hanno esteso le candidature fino a metà gennaio.
La prima scadenza si è registrata in Umbria il 10 dicembre alle ore 23.45, seguita dalla Lombardia il 9 dicembre. Per quanto riguarda le chiusure di fine anno, la Sicilia e la Calabria hanno fissato il termine rispettivamente al 22 dicembre ore 12 e al 22 dicembre ore 23.59. Il Friuli Venezia Giulia e la Basilicata hanno stabilito il 23 dicembre alle ore 23.59.
Il Piemonte e la Puglia chiudono invece il 29 dicembre, la prima alle ore 13, la seconda alle ore 23.59, mentre la Toscana conclude il 31 dicembre alle ore 23.45.
Per gennaio, l’Emilia-Romagna termina il 6 gennaio 2026 alle ore 23.59, la Campania il 7 gennaio alle ore 12 e la Sardegna il 9 gennaio. La Liguria ha fissato la scadenza al 10 gennaio, mentre Lazio, Marche, Molise e Veneto chiudono tutte il 13 gennaio, con orari variabili tra le 14 e le 23.59. Ogni avviso è consultabile sui portali regionali dedicati.
La verifica delle fonti e gli aggiornamenti
L’articolo riporta informazioni verificate al 29 dicembre 2025, con la dicitura ufficiale “fonte verificata” apposta dalla redazione. Tuttavia, la pagina rimane in aggiornamento continuo, poiché gli Uffici Scolastici Regionali possono pubblicare integrazioni o modifiche ai bandi già diffusi.
Per questo motivo, i candidati sono invitati a consultare direttamente il portale del proprio USR di riferimento prima di formalizzare la domanda, verificando requisiti, scadenze e modalità di invio specifiche per la propria regione.