Il concorso PNRR 3, partecipazione ridotta e requisiti stringenti: analisi tecnica

Il concorso PNRR 3, partecipazione ridotta e requisiti stringenti: analisi tecnica

Il concorso PNRR 3 del MIUR offre 58mila posti per scuole dell'infanzia, primaria e secondaria, ma registra una partecipazione ridotta e requisiti stringenti.
Il concorso PNRR 3, partecipazione ridotta e requisiti stringenti: analisi tecnica

Il concorso PNRR 3, bandito dal MIUR, offre 58mila posti per scuole dell’infanzia, primaria e secondaria. L’iniziativa ha generato molta attesa e incertezza tra gli esperti, in attesa dei dati ufficiali.

Nonostante l’elevato numero di posizioni, il bando si presenta come un appuntamento controverso, alimentando dubbi sulla reale partecipazione e sull’efficacia delle procedure di selezione, affermando la necessità di revisione.

I numeri dei concorsi: confronto con selezioni precedenti

Nel concorso PNRR 1 sono stati offerti 44.654 posti con 372.804 domande, con una media di circa 8,3 domande per posto.

Nel concorso PNRR 2 sono stati messi a bando 19.022 posti, registrando 239.100 domande e una media di 12,5 per posto.

Pur disponendo di 58.135 posti, il PNRR 3 registra una partecipazione notevolmente inferiore. I dati evidenziano trend preoccupanti.

La partecipazione: disillusione e impatto psicologico

La disillusione cresce tra gli insegnanti, i quali, dopo aver affrontato numerosi concorsi senza successo, mostrano scarso entusiasmo per questa nuova iniziativa.

La frequenza elevata delle selezioni ha indotto una percezione negativa, diminuendo le domande e alimentando un senso di rassegnazione.

Il calo di fiducia, conseguenza diretta degli insuccessi passati, incide sul numero di candidature e sul clima d’attesa, rendendo il bando un appuntamento controverso. Questo clima genera timore persistente.

I requisiti: stretta su CFU e distribuzione corsi

Il passaggio dai 24 CFU ai 60 CFU, richiesti per il concorso, impone notevoli cambiamenti nella partecipazione.

La nuova soglia ha reso più difficile l’ottenimento del quantitativo necessario, soprattutto a causa dell’irregolarità nella distribuzione geografica dei corsi universitari.

Tale modifica ha ridotto sensibilmente il bacino dei candidati, creando incertezza tra gli aspiranti e ulteriori ostacoli per chi, pur possedendo le credenziali, fatica a reperire i requisiti richiesti, comunque creando problemi.

Le esclusioni dal bando: impatti per laureandi

La FLC CGIL ha criticato aspramente la clausola che permette iscrizioni con riserva per specializzazioni sul sostegno e abilitazione entro termini stringenti.

Le modalità previste penalizzano i laureandi in Scienze della Formazione Primaria e chi frequenta il ciclo ordinario di specializzazione, limitando le opportunità di accesso e crescita professionale.

Tale incertezza mina la fiducia nel bando e riduce le prospettive di sviluppo nel settore educativo. Il bando penalizza molti laureandi.

La scadenza: fattori di criticità e prudenza

Il termine del 29 ottobre evidenzia la pressione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, creando incertezza tra gli operatori.

Alcuni attendono un repentino incremento dei partecipanti, ma si consiglia cautela: valutazioni premature potrebbero distorcere il quadro globale.

Durante questo periodo particolarmente delicato, è fondamentale attendere dati ufficiali prima di formulare giudizi definitivi per garantire una visione accurata delle dinamiche e affrontare le criticità con la necessaria prudenza e strategia.

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