Il disegno di legge, pubblicato il 03/11/2025, istituisce un fondo annuale di 200 milioni di euro per attività educative e ricreative non formali, con l’obiettivo di contrastare la povertà educativa e l’esclusione sociale. Il testo, composto da cinque articoli, è all’esame delle Commissioni Cultura e Affari Sociali della Camera e gode di un ampio consenso trasversale tra le forze politiche.
Il contesto e gli obiettivi strategici dell’intervento per la povertà educativa
Il disegno di legge giustifica l’intervento come rafforzamento dell’impegno educativo pubblico attraverso una strategia strutturale e territoriale, mirata ad ampliare il “tempo scuola” con attività educative e ricreative non formali. Prevede la cooperazione stabile tra scuole, enti locali e terzo settore e include misure per ridurre i costi a carico delle famiglie tenendo conto delle condizioni socioeconomiche dei giovani svantaggiati.
Il contenuto degli articoli principali
- L’articolo 1: richiama il coinvolgimento attivo delle nuove generazioni nei processi decisionali, rinviando alle Linee guida per la partecipazione di bambine e bambini (adottate nel 2022) per aumentarne la conoscenza oggi.
- L’articolo 2: prevede uno stanziamento di 200 milioni di euro annui assegnati ai Comuni, con l’obbligo di destinare almeno il 50% delle risorse a iniziative in co-programmazione e co-progettazione secondo il Codice del Terzo Settore, valorizzando sinergie con il terzo settore e riducendo i costi per le famiglie più fragili.
- L’articolo 3: autorizza i Comuni a finanziare attività in collaborazione con istituzioni scolastiche durante l’orario scolastico o nei periodi di sospensione delle lezioni, riconoscendo e valorizzando competenze acquisite dagli studenti.
- L’articolo 4: istituisce un Osservatorio nazionale incaricato di monitorare e valutare l’impatto delle iniziative e di aggiornare il Piano triennale per l’educazione non formale periodicamente.
- L’articolo 5: il quinto articolo non ha contenuto specificato nella fonte ancora resa ufficialmente disponibile.
Il finanziamento: modalità di erogazione ai comuni
Il fondo annuale di 200 milioni di euro è assegnato ai Comuni per sostenere iniziative educative e ricreative non formali. Almeno il 50% delle risorse deve finanziare progetti in co-programmazione e co-progettazione con il terzo settore, vincolo volto a favorire una cooperazione territoriale e contenere i costi per le famiglie.
Il monitoraggio e le procedure di attuazione
L’Osservatorio nazionale sarà incaricato di misurare l’impatto delle iniziative, valutare risultati e aggiornare il Piano triennale per l’educazione non formale; funzioni operative includono raccolta dati, indicatori di valutazione e report periodici, con indicatori per territorio e fasce socioeconomiche. Il testo è all’esame delle Commissioni Cultura e Affari Sociali della Camera.
L’impatto territoriale previsto e i limiti operativi
Il testo riconosce l’urgenza educativa e propone di strutturare iniziative spesso lasciate alla buona volontà, offrendo l’opportunità di restituire alle scuole e alle comunità locali un ruolo centrale. Restano tuttavia esigenze di implementazione efficace e criticità amministrative e di coordinamento locale.