Camere sovraffollate, ragazzi e ragazze che danno libero sfogo alle trasgressioni, superando ogni limite. Le gite scolastiche, agli occhi dei professori, sono diventate insostenibili. Rispetto a soli dieci anni fa gli accompagnatori disposti a partire in viaggio insieme agli alunni si sono dimezzati: troppe responsabilità, una dose di stress non indifferente ma soprattutto troppi rischi ai quali gli studenti si espongono.
“La più memorabile è stata quella ad Amsterdam – racconta un insegnante di un liceo di Milano – Una studentessa tornò incinta. E quando non c’è di mezzo il sesso, ci sono altri problemi: in gita girano droga, alcol, i ragazzi sono ingestibili. L’errore più grande? Chiuderli in camera. Si calarono dal balcone”.
Ragazzi ubriachi, risse, sesso tra adolescenti: come se in gita tutto fosse consentito. E per questo i professori si stanno mobilitando per bloccare un fenomeno ormai radicato da anni. “Per portare in gita i ragazzi prendiamo un euro all’ora – spiega uno dei professori interpellati dal Corriere delle Sera – non ci viene riconosciuto il lavoro notturno e in più la gente pensa che siamo in vacanza. Ma si sbaglia: ci vogliono nervi d’acciaio per portare in giro una classe”. Al liceo Vittorio Veneto di Milano la maggior parte dei docenti ha firmato un documento in chi si chiede di tutelare gli accompagnatori. Un provvedimento che potrebbe presto estendersi anche ad istituti di altre città italiane.