TEST MEDICINA 2016: IMPOSSIBILE VINCERE IL RICORSO? Per chi non è riuscito a entrare alla facoltà di Medicina o alla facoltà di Odontoiatria, c’è sempre la speranza di presentare ricorso aggirando l’ostacolo del test d’ingresso. Anche quest’anno i motivi per ricorrere sono diversi, vista la presenza di irregolarità, soprattutto a causa dell’errore commesso dal Miur nelle soluzioni del Test di Medicina per quel che riguarda la domanda n. 16 di logica. Una svista che ha acceso davvero molti animi! Tuttavia, a frenare gli entusiasmi dei ricorrenti in questi giorni ci ha pensatoAndrea Lenzi, presidente del Cun (Consiglio Universitario Nazionale), secondo cui, a differenza dei ricorsi degli anni precedenti, le possibilità di vittoria di chi fa ricorso contro il test di medicina 2016 sono bassissime. Vediamo insieme perché.
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RICORSO TEST MEDICINA 2016: I MOTIVI PER RICORRERE. Al Test di Medicina 2016 hanno partecipato 56.537 candidati per 9.224 posti disponibili a Medicina e Chirurgia e 908 per Odontoiatria. Molti degli oltre 42 mila studenti esclusi hanno subito dimostrato di essere sul piede di guerra inviando segnalazioni all’UDU, il sindacato degli universitari schierato da anni contro il numero chiuso, che ha deciso così di presentare tre tipi di ricorso al TAR:
- mancata sottoscrizione della scheda anagrafica (in quanto mero vizio formale), mancata possibilità di ridistribuire i posti rimasti liberi messi a disposizione degli studenti extracomunitari
- ricorso legato alla domanda n. 16 di logica, che è stata annullata dal Miur svantaggiando così coloro che avevano risposto bene ma non hanno ottenuto, per pochi punti, un posto disponibile con la pubblicazione della graduatoria nazionale.
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RICORSO TEST MEDICINA 2016: NON SI PUÒ VINCERE? Mentre l’UDU è convinta di riuscire a ottenere numerose vittorie per i ricorsi collettivi presentati, diversa è l’opinione di Andrea Lenzi, presidente del Cun. “Il problema dei ricorsi al test per l’accesso alla facoltà di medicina, credo vada affrontato in un’ottica differente da quella usata fino ad oggi”, ha dichiarato Lenzi. “Sebbene non esista il ‘reato di induzione al ricorso’ bisognerà capire, quanto prima, come affrontare queste iniziative che, tra l’altro, hanno una percentuale di vincita pari a zero e che non fanno altro che accanirsi su una procedura che lo Stato non modificherà perché non c’è soluzione alternativa”. Il Presidente ha segnalato anche come i ricorsi di quest’anno siano più inconsistenti di quelli accolti negli anni precedenti. “Una cosa è parlare di errori materiali nelle procedure che si sono verificati negli anni passati e per i quali abbiamo purtroppo pagato le conseguenze, una cosa è l’istigazione al ricorso. Altra cosa è la programmazione dei numeri che il ministero della Salute insieme alla Regione e agli ordini professionali deve fare per avere un flusso corretto di medici da qui ai prossimi 40 anni”. Non ci possono essere deroghe infatti al numero chiuso: “nessuno Stato civile può permettersi di iscrivere tutti ad un corso di laurea come medicina che presuppone una preparazione professionale e l’utilizzo di risorse umane, laboratori e la ‘pancia del malato’ per le esercitazioni. La selezione è necessaria perché la scrematura che non si fa all’inizio, la si deve fare poi nel corso del tempo rovinando, però nel frattempo, migliaia di studenti”, ha dichiarato Lenzi.
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RICORSO TEST MEDICINA 2016: PRIMI RICORSI ACCOLTI. Nonostante le dichiarazioni del presidente Andrea Lenzi, sembra che il TAR abbia accolto la prima mandata di ricorsi promossi dall’UDU relativi alla mancata sottoscrizione della scheda anagrafica dei test che si sono svolti a settembre 2016. Così ha commentato il risultato Elisa Marchetti, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Universitari: “Oggi il TAR si è pronunciato favorevolmente, accogliendo i primi ricorsi UDU 2016 patrocinati dall’avvocato Michele Bonetti relativi alla mancata sottoscrizione della scheda anagrafica per i test di quest’anno. È la dimostrazione di quanto noi diciamo da tempo: non è possibile escludere dalla graduatoria per un mero vizio formale. Ora centinaia di studenti potranno vedere riconosciuti i propri diritti, venendo reinseriti in graduatoria e potendo partecipare normalmente ad eventuali scorrimenti.” Non si ha ancora una risposta però dal Miur: riaprirà le graduatoria permettendo l’inserimento degli studenti esclusi in partenza per un errore formale?
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