Un gruppo di studenti della scuola media “Luigi Barone” di Verres, in Valle d’Aosta, è finito nei guai dopo aver rubato le credenziali di accesso al registro elettronico dei propri insegnanti. L’obiettivo? Cambiare i voti insufficienti in positivi per alcuni e penalizzare, invece, due compagne di classe. Un episodio che solleva interrogativi sulla sicurezza dei dati scolastici e sull’uso consapevole della tecnologia tra i giovani.
Dettagli dell’incidente
Gli studenti hanno approfittato dell’assenza momentanea degli insegnanti dall’aula per accedere ai computer portatili lasciati sulla cattedra. Con astuzia, hanno fotografato le schermate contenenti le credenziali di accesso al registro elettronico. Le immagini sono state immediatamente condivise tramite WhatsApp con un gruppo selezionato di compagni.
Questa azione coordinata ha permesso loro di entrare nel sistema durante le ore pomeridiane, modificando i voti nelle materie di Francese, Inglese, Storia dell’arte, Tecnologia e Musica.
Modalità di azione
Otto studenti hanno beneficiato di un miglioramento dei propri risultati, trasformando voti insufficienti in brillanti 8. Non soddisfatti, hanno anche punito due compagne assegnando loro dei sonori 2. Le alterazioni hanno riguardato principalmente Francese, Inglese, Storia dell’arte, Tecnologia e Musica.
Indagini e verifica
La vicenda è emersa quando un insegnante ha notato un voto particolarmente basso assegnato a una studentessa solitamente diligente. Sono scattate così le verifiche che hanno rivelato accessi al registro elettronico durante le ore pomeridiane di recupero.
I voti alterati riguardavano le materie di Francese, Inglese, Storia dell’arte, Tecnologia e Musica. I provvedimenti saranno decisi il 23 aprile.
Conseguenze e implicazioni
L’episodio avvenuto alla scuola media “Luigi Barone” solleva serie preoccupazioni sul piano disciplinare e legale. Gli studenti coinvolti rischiano sanzioni severe che potrebbero incidere sul loro percorso scolastico, dalla sospensione fino a possibili bocciature.
Dal punto di vista della sicurezza informatica, l’accaduto evidenzia vulnerabilità nei sistemi di protezione dei dati scolastici. L’incidente rappresenta un campanello d’allarme per tutti gli istituti, che dovrebbero rivedere i protocolli di gestione delle credenziali di accesso e sensibilizzare docenti e studenti sull’importanza dell’etica digitale e sulla gravità delle violazioni informatiche.