San Francesco, dal 4 ottobre 2026 diventerà ufficialmente festa nazionale

San Francesco, dal 4 ottobre 2026 diventerà ufficialmente festa nazionale

Il percorso legislativo ha visto prima l'approvazione dell'Aula della Camera il 23 settembre, con 247 voti favorevoli e il consenso del Senato.
San Francesco, dal 4 ottobre 2026 diventerà ufficialmente festa nazionale

Il percorso legislativo ha visto prima l’approvazione dell’Aula della Camera il 23 settembre, con 247 voti favorevoli, 2 contrari e 8 astenuti, seguita dal consenso del Senato. L’iniziativa, promossa da Maurizio Lupi e altri deputati di Noi Moderati, ha ottenuto un sostegno bipartisan significativo.

La norma entrerà ufficialmente in vigore solo a partire dal 2026, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ma gli effetti concreti si vedranno dal 2027. Questa tempistica si inserisce strategicamente nel contesto delle celebrazioni per l’ottavo centenario della morte di San Francesco d’Assisi, che ricorrerà proprio nel 2026, offrendo un’occasione speciale per valorizzare la figura del santo patrono d’Italia.

Il valore educativo della ricorrenza: San Francesco come simbolo per le nuove generazioni

La nuova festa nazionale di San Francesco rappresenta molto più di un semplice giorno di riposo: costituisce un’occasione formativa per trasmettere valori universali di pace, fraternità e rispetto per l’ambiente. Come sottolineato da Paola Frassinetti, Sottosegretaria all’Istruzione e al Merito, “San Francesco rappresenta valori universali quali la pace, la fraternità, il rispetto dell’ambiente e degli animali, la carità verso i più poveri, valori che hanno una forte valenza educativa per ragazze e ragazzi”.

La ricorrenza si configura quindi come momento di riflessione civica collettiva, particolarmente significativo in un’epoca caratterizzata da conflitti e crisi ambientali. L’istituzione della festa mira a promuovere il messaggio di umiltà, dialogo e amore per la natura incarnato dal santo di Assisi, offrendo alle nuove generazioni un esempio concreto di impegno sociale e ambientale.

Il ruolo delle scuole

La nuova legge attribuisce un ruolo centrale agli istituti scolastici, chiamati insieme agli enti pubblici e al Terzo settore a organizzare eventi e attività educative ispirate alla figura di San Francesco. L’obiettivo è trasformare la ricorrenza in un’opportunità formativa concreta, attraverso momenti didattici specifici e percorsi educativi dedicati ai valori del santo di Assisi.

Gli istituti dovranno promuovere iniziative che favoriscano una riflessione collettiva sui temi della pace, della fraternità e della tutela del creato, con particolare attenzione all’inclusione sociale e all’educazione ambientale. Questa impostazione mira a sviluppare nelle nuove generazioni una maggiore consapevolezza civica e morale, utilizzando la figura di San Francesco come ponte tra tradizione religiosa e valori universali condivisi.

La tradizione e il cambiamento

L’attuale solennità civile del 4 ottobre, condivisa con Santa Caterina da Siena, prevede esclusivamente l’esposizione delle bandiere sui pubblici edifici. Una forma di riconoscimento simbolico che ora si trasforma in vera festa nazionale.

Fino al 1976 le scuole erano già chiuse per San Francesco, insieme ad altre ricorrenze come San Giuseppe il 19 marzo, la festa delle forze armate del 4 novembre, l’Ascensione e il Corpus Domini. Il cambiamento arrivò con la legge 5 marzo 1977, n. 54, che ridusse drasticamente le festività civili per limitare “la negativa incidenza sulla produttività delle aziende e dei pubblici uffici”.

La nuova legislazione segna un’inversione di tendenza rispetto alla logica produttivista degli anni Settanta, puntando invece su valori educativi e formativi per costruire una società più consapevole e solidale.

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