Lo sciopero nazionale si svolgerà nelle giornate del 9 e 10 gennaio 2026, configurandosi come la prima mobilitazione dell’anno nel comparto scolastico. Le due giornate consecutive di astensione dal lavoro cadono immediatamente dopo la conclusione delle festività natalizie, nel momento del rientro a scuola di studenti e personale.
La protesta si estende su tutto il territorio nazionale e coinvolge istituti di ogni ordine e grado, dalle scuole dell’infanzia fino alle scuole secondarie di secondo grado. L’avvio dell’anno scolastico potrebbe dunque registrare disagi diffusi.
Le categorie coinvolte: docenti, ATA ed educatori negli istituti statali e privati
La mobilitazione nazionale interessa un’ampia gamma di figure professionali che operano quotidianamente nel sistema educativo italiano. L’astensione coinvolge i docenti di ogni ordine e grado, dal personale delle scuole dell’infanzia fino agli insegnanti degli istituti superiori, affiancati dal personale amministrativo, tecnico e ausiliario che garantisce il funzionamento delle strutture.
Non sono esclusi gli educatori impegnati negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia, rappresentando così un fronte trasversale che attraversa l’intero percorso formativo.
La peculiarità di questa protesta risiede nell’estensione oltre il perimetro delle scuole statali: la mobilitazione comprende infatti anche gli istituti comunali, le scuole paritarie e le strutture private presenti sul territorio nazionale. Questa ampiezza del campo d’azione può generare possibili disagi organizzativi per le famiglie proprio nei primi giorni successivi al rientro dalle festività natalizie, quando la ripresa delle attività didattiche richiede coordinamento e regolarità nei servizi educativi.
Le sigle promotrici e i comparti interessati
La mobilitazione nasce dalla convergenza di quattro organizzazioni sindacali: FLP, CONALPE, CSLE e CONF.S.A.I. hanno proclamato congiuntamente l’astensione, formalizzandola attraverso il portale del Cruscotto degli scioperi, strumento istituzionale che raccoglie e pubblica le iniziative di protesta nella pubblica amministrazione.
La protesta attraversa due ambiti distinti della PA: da un lato il comparto Istruzione e Ricerca, che comprende tutto il personale degli istituti scolastici statali di ogni ordine e grado, dall’altro quello delle Funzioni Locali, che include i dipendenti dei servizi educativi comunali.
Questa doppia incidenza significa che, oltre alle scuole, saranno potenzialmente coinvolti anche gli asili nido e le strutture per l’infanzia gestite direttamente dai comuni, ampliando il raggio d’azione della mobilitazione e interessando fasce di età diverse, dalla primissima infanzia fino agli studenti delle superiori.
Le ricadute su scuole e servizi comunali
La mobilitazione del 9 e 10 gennaio cade nei primi giorni successivi al rientro dalle festività natalizie, periodo in cui le famiglie riprendono le consuete attività lavorative e organizzative. L’astensione potrebbe generare disagi nelle scuole di ogni ordine e grado, richiedendo ai genitori soluzioni alternative per la gestione quotidiana dei figli.
L’impatto non si limita agli istituti scolastici statali e paritari. La protesta tocca anche i servizi educativi gestiti direttamente dai comuni, inclusi gli asili nido e le scuole dell’infanzia municipali. Questo doppio livello di coinvolgimento comporta ricadute sull’operatività dei servizi territoriali, con possibili ripercussioni sulla regolarità delle attività educative locali proprio all’avvio del nuovo anno.
La fonte ufficiale: il cruscotto degli scioperi e la proclamazione
L’ufficialità della mobilitazione è garantita dalla pubblicazione sul portale del Cruscotto degli scioperi, lo strumento istituzionale attraverso cui vengono formalizzate le astensioni dal lavoro nel settore pubblico. Le quattro sigle sindacali hanno depositato regolarmente la proclamazione, rendendo così trasparente e verificabile l’iniziativa per tutte le parti interessate.
Il ricorso a questo canale conferma il carattere strutturato dell’azione e permette a dirigenti scolastici, enti locali e famiglie di prendere visione tempestivamente delle modalità e della portata della protesta prevista per il 9 e 10 gennaio.