Negli ultimi sette anni le scuole statali hanno registrato una perdita media di 86.000 studenti l’anno, per un calo complessivo di circa 520.000 alunni dal 2017/18. I dati derivano dagli open data del ministero dell’Istruzione e del Merito e sono stati elaborati nell’analisi de La Tecnica della Scuola.
Questa base statistica costituisce il riferimento per valutare l’impatto sui servizi scolastici e sulla programmazione. Offre inoltre indicazioni sui trend demografici nazionali.
L’andamento annuale: cali per anno e record 2022/23
Secondo gli open data del ministero dell’Istruzione elaborati da La Tecnica della Scuola, i cali anno per anno sono:
- 2023/24 -99.786
- 2022/23 -109.510 (record)
- 2021/22 -69.624
- 2020/21 -92.097
- 2019/20 -86.375
- 2018/19 -60.847
Dal 2017/18 non si registra alcuna inversione di tendenza: la riduzione complessiva riflette variazioni annuali significative e persistenti. I dati ministeriali mostrano oscillazioni che impattano la formazione delle classi e la pianificazione del personale scolastico su scala nazionale.
Il divario territoriale per area
Nel 2023/24 la perdita di iscritti ha colpito maggiormente il Sud (-35.040), seguito dal Centro (-19.217) e dal Nord Ovest (-18.664). Le Isole hanno registrato -13.571 alunni e il Nord Est -13.114.
I dati ministeriali mostrano una distribuzione territoriale asimmetrica, con il Mezzogiorno che registra la contrazione più pronunciata. La differenza tra aree richiede risposte mirate per organici e piani.
La formazione delle classi: vincolo dei 27 alunni nelle superiori
La regola ministeriale stabilisce che le classi delle scuole secondarie di secondo grado siano costituite con un minimo di 27 alunni. Quando le iscrizioni scendono sotto tale soglia le istituzioni scolastiche non possono attivare la classe, con conseguenti accorpamenti, spostamenti di studenti o ridimensionamento dell’offerta formativa, aggravando l’impatto della denatalità.
Ciò comporta la revisione dell’organico del personale docente e amministrativo.
Il calo nazionale degli studenti: 86.000 in meno l’anno
Negli ultimi sette anni le scuole statali italiane hanno registrato una perdita media di 86.000 studenti l’anno, per un calo complessivo di circa 520.000 alunni dal 2017/18. Il dato deriva dagli open data del ministero dell’Istruzione e del Merito e dall’analisi de La Tecnica della Scuola, che evidenziano una tendenza costante senza inversioni di ciclo, con impatti diffusi sulla capacità ricettiva delle istituzioni scolastiche, sugli organici e sulla pianificazione territoriale.
Il possibile scenario nei prossimi dieci anni
Il ministero prevede una riduzione complessiva superiore a 1,2 milioni di alunni nei prossimi dieci anni, escluso il sistema delle scuole paritarie. Questa proiezione impone scelte di programmazione su organici, sedi e finanziamenti, richiedendo scenari alternativi per mantenere offerta educativa e qualità sul territorio e monitoraggio costante dei dati demografici.
La fonte dei dati e metodologia
La sintesi si basa sugli open data del ministero dell’Istruzione e del Merito, elaborati e analizzati da La Tecnica della Scuola; la segnalazione di Repubblica riguarda la Sicilia (dati 2023/24).