Solo 26 alunni in una scuola di Padova, a rischio i prossimi anni - Studentville

Solo 26 alunni in una scuola di Padova, a rischio i prossimi anni

Il calo demografico sta mettendo a dura prova alcune scuole elementari di Padova: in una di queste, per il prossimo anno si sono iscritti solo 26 alunni.
Solo 26 alunni in una scuola di Padova, a rischio i prossimi anni

Nelle scuole elementari di Padova inizia a diffondersi una certa preoccupazione. Qui, in particolare nella scuola “Edmondo De Amicis”, situata in via Citolo da Perugia, nel quartiere di Porta Trento Nord, si sta fronteggiando la concreta minaccia della chiusura a causa del numero esiguo di iscritti. Il tutto a causa del calo demografico. Per il prossimo anno scolastico, infatti, sono stati iscritti solamente 26 bambini mettendo a rischio, quindi, l’attività della scuola per i prossimi anni.

Solo 26 alunni in una scuola di Padova

Un triste primato che porta alla luce l’incertezza sull’organizzazione delle classi all’interno di una scuola che in passato accoglieva più di cento studenti. I dati attuali rendono praticamente irrealizzabile l’obiettivo di comporre le classi, considerato che il numero minimo richiesto dal Ministero dell’Istruzione è di 15 iscritti per classe. Ad essersi registrati sono stati due alunni per la prima elementare, due per la seconda, dieci per la terza, sei per la quarta e otto per la quinta.

Per far fronte a questo dato di fatto, verranno quindi istituite delle pluriclassi. Probabilmente l’unica soluzione capace di mantenere attiva l’offerta educativa presso questa scuola, seppur in una forma adattata alle circostanze. All’interno di una stessa aula, quindi, seguiranno le lezioni studenti di diverse età, opportunamente suddivisi in gruppi.

Costi troppo alti per il comune

Commentando la situazione, l’assessore alle politiche scolastiche, Cristina Piva ha dichiarato:

C’era un trend negativo anche lo scorso anno, ma le iscrizioni adesso confermano ciò che sospettavo. Ovviamente non c’entra le gestione della scuola o la dirigenza, ma semplicemente lì non ci sono più bambini e perché avvenga un cambiamento serviranno molti anni.

I conti del Comune sono messi a dura prova da una situazione in cui i costi di gestione della scuola superano notevolmente le risorse che essa è in grado di generare. Mantenerla operativa con un numero di iscritti che, solitamente, basterebbe appena a riempire una classe, sta diventando un onere insostenibile.

Ma il caso della scuola “Edmondo De Amicis” non è che uno dei tanti esempi in merito. Diversi altri istituti stanno affrontando difficoltà simili nella formazione delle classi, seppur in modo meno evidente. La “Antonio Fogazzaro” a Chiesanuova e la “Luigi Luzzatti” a Salboro le anno buona compagnia. Non solo: la situazione è resa ancora più pesante dalla richiesta di molte famiglie del tempo pieno. Si tratta di nuclei familiari nei quali entrambi i genitori lavorano ed i nonni o altri familiari non possono occuparsi dei bambini. Non tutti gli istituti lo offrono, e sono quelli che patiscono di più l’attuale situazione. Questo andamento, come è ovvio dedurre, non fa altro che richiamare l’attenzione su una questione ben più ampia: come garantire un’istruzione di qualità in un contesto in cui le risorse si stanno restringendo?

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