Il 2009 della Formula 1 porta la firma indelebile di Jenson Button ma soprattutto del più geniale e vincente direttore tecnico dell’era moderna, Ross Brawn.
L’ingegnere inglese, il grande deus ex machina dei successi di Michael Schumacher in Benetton e in Ferrari, dalle ceneri del fallimento della Honda è riuscito a far sbocciare un autentico miracolo sportivo. Quando la crisi economica, abbinata alla mancanza assoluta di risultati, ha spinto la casa nipponica a farsi da parte, Brawn ha messo le mani sulla scuderia e in pochissimi giorni è riuscito a costruire un team da sogno. Motorizzato Mercedes e con la forte spinta della Virgin come main sponsor, Brawn ha puntato su Button e Barrichello, e i risultati sono stati entusiasmanti.
Vista con un pò di diffidenza dal circus, per aver allestito il tutto a soli 24 giorni dall’inizio del Mondiale, la Brawn Gp ha sin da subito dato l’impressione di poter cannibalizzare il campionato. I tempi di Button e Barrichello nei test erano impressionanti, non pochi erano i dubbi sulla regolarità di alcune modifiche apportate alle vetture. Fatto sta che da cenerentola del circus, vista la “tenera età”, la Brawn Gp si è presentata ai nastri di partenza come la grande favorita, con Jenson Button bancato dai bookmakers come candidato numero uno alla vittoria del Mondiale.
I pronostici sono stati puntualmente rispettati: nelle prime sette gare della stagione il ventinovenne pilota inglese ha vinto sei volte, lasciando il passo a Sebastian Vettel soltanto nel Gran Premio della Cina, chiuso al terzo posto da Button.
Dal gp casalingo, a Silverstone, Jenson ha poi vissuto un periodo non felicissimo, distratto forse dalla bella vita (il grande limite che ha condizionato la carriera di uno dei più talentuosi piloti dell’ultima generazione) e dalla consapevolezza di avere il Mondiale praticamente già in tasca. La sensazione che la monoposto, visti anche i progressi delle altre scuderie, non era più nettamente la migliore, si fa certezza quando i risultati cominciano ad essere meno strabilianti. La grandezza di Jenson è stata però la solidità, la capacità di portare al termine tutte le gare della stagione (tranne il Gran Premio del Belgio), rimpinzando sempre più il suo bottino.
Ci ha pensato poi Rubens Barrichello, con i due gioiellini personali della sua annata, a Spa e a Monza, ad arricchire ulteriormente il computo delle vittorie conquistato dal neo-nato team britannico.
Al termine del Mondiale, con 172 punti conquistati, la Brawn Gp iscrive il proprio nome all’albo d’oro dei costruttori, mentre Button stacca il pass per la storia della F1, prendendosi, a ventinove anni, la rivincita che sognava. Lui, l’eterna promessa del circus, si laurea finalmente Campione del Mondo. Senza il mago di Manchester però la stagione sarebbe potuta essere totalmente diversa…
Il punto sul mercato piloti
Dopo anni di corteggiamento due promessi sposi del circus sono convolati finalmente a giuste nozze, sancendo quello che potrebbe essere il matrimonio più importante dell’anno automobilistico: Fernando Alonso è l’uomo scelto dalla Ferrari per risollevare le sorti della scuderia di Maranello, reduce da un 2009 disastroso. Il fuoriclasse asturiano, campione del mondo nel 2005 e nel 2006 , a sua volta vuole tornare a dimostrare di essere il miglior pilota dell’ultima generazione: l’infelice parentesi in McLaren nel 2007 e il biennio successivo di difficoltà con la Renault sono solo un amaro ricordo. Le F2010 verranno dunque guidate da Alonso e Felipe Massa, al rientro dopo il terribile incidente nell’ultimo Gp d’Ungheria. A farne le spese Kimi Raikkonen, appiedato dalla Ferrari e rimasto letteralmente a spasso nel tourbillon che ha rivoluzionato l’assetto di diverse scuderie. Il finlandese ha dovuto così “ripiegare” sul rally, firmando un contratto annuale con la Citroen.
Ancora da decifrare invece la situazione in Renault dopo l’addio ad Alonso: il 75% delle azioni della casa anglo-francese sono passate al fondo lussemburghese Genii Capital e la coppia di piloti per la prossima stagione deve essere ancora ufficializzata. Al posto di Alonso dovrebbe comunque arrivare il polacco Robert Kubica, che lascia così la Bmw, che da quest’anno tornerà a chiamarsi Sauber dopo il ritorno di Peter Sauber come proprietario della scuderia.
L’altro grande colpo del mercato piloti è stato messo a segno dalla McLaren che ha ingaggiato il Campione del Mondo in carica Jenson Button. L’inglese affiancherà dunque il connazionale Lewis Hamilton. Una scelta azzardata della scuderia britannica: con due galli nel pollaio l’aria nel puddock rischia di essere molto tesa.
E per sostituire Button Ross Brawn ha sfoderato un colpo a sorpresa, convincendo Michael Schumacher a tornare al volante. Alla guida della seconda Brawn Gp, che dal prossimo anno si chiamerà Mercedes Gp, dopo che il marchio tedesco ha acquistato la maggioranza del pacchetto azionario, ci sarà il tedesco Nico Rosberg, nella scorsa stagione alla Williams, scambiatosi il volante con Rubens Barrichello, che a sua volta sarà affiancato dal deb Nico Hulkenberg.
Confermatissimo invece il duo della Red Bull composto da Sebastian Vettel e Mark Webber.
Nel 2010 ci sarà anche il gradito ritorno nel circus della Lotus (motorizzata Cosworth) che ha affidato le sue monoposto a Jarno Trulli e all’ex McLaren Heikki Kovalainen.