Studenti picchiati fuori scuola: preside adotta la Dad - Studentville

Studenti picchiati fuori scuola: preside adotta la Dad

Studenti delle medie picchiati davanti a scuola: al preside impone la Dad per tutta la classe, per incentivarli a riflettere e far calmare gli animi.
Studenti picchiati fuori scuola: preside adotta la Dad

L’ultimo episodio di percosse a Firenze, che ha visto sei maggiorenni aggredire tre studenti di terza media, ha suscitato preoccupazione e riflessione sulle cause e le conseguenze della violenza tra i giovani. La decisione drastica della dirigente scolastica di adottare la didattica a distanza per tutta la classe fino a venerdì, per evitare ulteriori incidenti e far calmare le acque, dimostra la necessità di garantire un ambiente scolastico sicuro e protetto per gli studenti. Cosa ha provocato questo ennesimo episodio di violenza a scuola, e come sono andate le cose ve lo spieghiamo di seguito.

Tre studenti delle medie aggrediti davanti scuola

Il movente dell’episodio sarebbe una disputa sentimentale. Nello specifico, un ragazzo avrebbe inviato un messaggio falso al fidanzato di lei, probabilmente per farlo ingelosire. Questo messaggio sarebbe successivamente stato condiviso nella chat di classe suscitando l’istantanea reazione del fidanzato, che avrebbe invitato l’autore a vedersi fuori scuola all’uscita. Appuntamento al quale quest’ultimo non si è presentato, mandando al suo posto altri tre studenti. Sono stati questi ultimi ad essere stati aggrediti. La preside ha sottolineato l’importanza di educare i giovani a gestire in modo responsabile e sicuro le tecnologie digitali e di aiutarli a sviluppare una maggiore consapevolezza dei rischi e delle conseguenze delle loro azioni online.

Ha dichiarato in merito:

“È triste vedere come i giovani siano così abituati alla navigazione in rete che non sanno più riconoscere i pericoli nel mondo reale.”

Per tale motivo, la stessa ha convocato individualmente i ragazzi coinvolti decidendo di farli rimanere a casa – insieme al resto della classe – e di seguire le lezioni in Dad per qualche giorno. Il tutto, per proteggerli ed aiutarli a calmarsi. Una “punizione” che non è solo un mezzo per castigarli, quindi, ma anche per aiutarli a riflettere sulle loro azioni e per far sì che comprendano le conseguenze negative della violenza.

I pericoli della tecnologia digitale

La tecnologia digitale ha reso più facile la comunicazione e la condivisione di informazioni, ma ha anche aumentato la velocità e la portata delle informazioni sbagliate, provocando problemi di privacy, sicurezza e relazioni interpersonali. I giovani, in particolare, sono esposti a molteplici rischi online, tra cui bullismo, cyberstalking, esposizione a contenuti inappropriati e truffe. Da qui la necessità, secondo la preside, di educarli ad usare le tecnologie digitali in modo sicuro, responsabile e consapevole. Cosa che, con la condivisione del messaggio incriminato nella chat di classe, non è avvenuta. Le forze dell’ordine, che stanno lavorando sul caso, hanno confermato il movente sentimentale dell’aggressione. Ed hanno scoperto che le vittime e gli aggressori si conoscevano già. Questo fattore dovrebbe rendere più facile la loro identificazione.

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