I test Invalsi arrivano alle superiori: saranno boicottati? - Studentville

I test Invalsi arrivano alle superiori: saranno boicottati?

Ci siamo: domani, 16 maggio, gli studenti delle scuole superiori dovranno cimentarsi con i test Invalsi 2012, cioè le prove nazionali finalizzate a misurare la preparazione (in italiano e matematica, per quest’anno, ma in futuro si aggiungeranno altre ma
I test Invalsi arrivano alle superiori: saranno boicottati?

Domani gli Invalsi – Ci siamo: domani, 16 maggio, gli studenti delle scuole superiori dovranno cimentarsi con i test Invalsi 2012, cioè le prove nazionali finalizzate a misurare la preparazione (in italiano e matematica, per quest’anno, ma in futuro si aggiungeranno altre materia) degli studenti italiani. I test sono resi obbligatori dal Decreto Semplificazioni, ma hanno scatenato e stanno scatenando grosse polemiche. Talmente grosse che rischiano di essere boicottati.

Scioperi e disordini a scuola – Fra i genitori, i prof e gli studenti serpeggia il malumore, questo obbligo è considerato inopportuno (ma anche “ridicolo e deleterio”) da molti ed è alta la probabilità che domani ci siano scioperi lungo tutto lo Stivale. Scioperi appoggiati anche da diversi sindacati. “Nonostante – ha dichiarato il portavoce dei Cobas Piero Bernocchi – le minacce di illegali sanzioni e le bugie diffuse a piene mani dai presidi, istigati dagli Invalsiani e dagli ispettori del Miur, sull'obbligatorietà degli indovinelli, molte decine di migliaia di docenti della scuola primaria e media e parecchi Ata hanno scioperato rifiutandosi di somministrare i quiz, aiutati in questo alle elementari da migliaia di genitori che hanno lasciato i propri figli a casa”.

I test Invalsi sono giudicati illegittimi anche da Usb Scuola, Gilda, Uds (l’Unione degli studenti) e altre associazioni. Per quanto riguarda le scuole elementari, molti genitori hanno deciso di lasciare a casa i propri figli; gli allievi delle superiori sono più grandi e autonomi, quindi c’è da aspettarsi un’azione più decisa. Che potrebbe fare da corollario alle varie manifestazione provinciali già in programma per domani. Ma perché tutto questo astio? Presto detto: le prove vengono viste come uno strumento di valutazione riduttivo, che non tiene conto di molti fattori importanti, prima fra tutti l’individualità degli studenti. Il loro percorso, la loro storia, le loro caratteristiche. Insomma, non appare giusto che tutto possa ridursi alle domande scritte su un figlio bianco. Il Governo, e in primis il ministro dell’Istruzione Profumo, ritiene invece che siano necessari per avere un quadro chiaro della situazione e poter fare anche una sorta di paragone con gli altri Paesi. In ogni caso, il polverone continua ad alzarsi…

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