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Idrogeno: il nostro futuro?

L?Idrogeno. Il nostro futuro? In molti ne stanno discutendo in questi ultimi anni. Ci sono scettici e promotori. Ma quali vantaggi e quali svantaggi ha questa forma energetica?

Che cos’è l’Idrogeno? L’Idrogeno è l’elemento più abbondante dell’universo, forma fino al 75% della materia (in base alla massa) e più del 90% (in base al numero di atomi). Sulla Terra lo si può trovare principalmente nell’acqua (H2O), ma anche nel Metano (CH4) sottoprodotto della decomposizione organica. Per questo motivo non è una fonte energetica: non esistono pozzi o miniere di Idrogeno. Esso è una forma energetica che può essere ottenuta attraverso diversi metodi: dalla gassificazione del carbone (C + H2O → CO + H2) all’elettrolisi dell’acqua, in parole povere la separazione dell’ H2 dall’ O. In questo caso bisogna disporre di una certa quantità di energia elettrica. Come si vede quindi la produzione di questo gas non è semplice e ancora poco conveniente: l’Idrogeno è sì pulito, ma se per produrlo si ricorre all’energia elettrica (il più delle volte prodotta da centrali a petrolio o a carbone) non ha molto senso. Le possibilità per produrre Idrogeno pulito ci sono, ma allo stato attuale delle cose le tecnologie disponibili non garantiscono una produzione su scala industriale. La sfida futura è quindi questa: produrre industrialmente Idrogeno usufruendo di fonti energetiche pulite. Il Sole e il vento su tutte. Gli esperti dell’ENI, che dichiarano un forte interesse nei confronti di questa forma energetica, sostengono che, prima di produrre Idrogeno senza immettere nell’atmosfera gas serra, ci vorrà ancora molto tempo: 50/60 anni. E’ quindi necessario che prima di raggiungere questo obiettivo l’Idrogeno venga prodotto da fonti fossili. La produzione di questo gas è quindi molto costosa. Si stima che a parità di volume l’Idrogeno è due volte più caro del Metano.

Vogliamo segnalare, a scopo di cronaca, una ricerca piuttosto interessante che permette di produrre Idrogeno a partire da microrganismi quali, ad esempio, i batteri rossi o le microalghe. Essendo il processo ancora in fase di studio ed essendo piuttosto complesso, ci riserviamo la facoltà di analizzarlo in modo più approfondito in un prossimo futuro.
L’Idrogeno è proprio una forma energetica nuova? La risposta è negativa. Infatti è conosciuto fin dal 1800 e ogni anno vengono prodotti fino a 60.000.000 di metri cubi di Idrogeno in Italia. Una centrale la troviamo a Mantova dove si produce Idrogeno per uso industriale partendo dal Metano. Come sottoprodotto si ha dell’anidride carbonica che potrebbe essere recuperata per fare l’acqua minerale frizzante o per altre applicazioni tradizionali.
Inoltre è in costruzione nei pressi di Venezia una nuova centrale completamente a Idrogeno che, stando ad alcune stime, riuscirà a produrre fino a 12MW di energia. L’anno prossimo, il 2009, dovrebbe essere l’anno inaugurale. 
Oltre a essere un combustibile completamente pulito per le automobili, l’Idrogeno può essere usato, come visto, per produrre energia (nel quartiere milanese della Bicocca, circa 40 famiglie sono alimentate a Idrogeno), ma anche per il teleriscaldamento. Non tutti sanno infatti che il prodotto di scarto del processo usato presso la Bicocca, ove è collocata una centrale con una potenza di 1,3MW, è acqua calda. Prima avevamo detto come l’Idrogeno, al giorno d’oggi, sia ancora troppo caro e quindi troppo poco conveniente. Questo merita però una riflessione. Infatti questa forma energetica è a bassissimo impatto ambientale, di conseguenza i costi di altre strutture, quali quelle sanitarie, diminuirebbero in quanto tutte le malattie legate all’inquinamento andrebbero mano a mano a diminuire. L’Unione Europea ha infatti calcolato che per ogni litro di benzina bruciato bisognerebbe aggiungere un euro per i costi legati alla sanità.
 
François Burgay
 

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