Sciopero studenti 15 marzo 2019: cos'è il Climate Strike - StudentVille

Sciopero studenti 15 marzo 2019: cos'è il Climate Strike

Sciopero studenti 15 marzo 2019: cos'è il Climate Strike

Sciopero studenti 15 marzo 2019

Il 15 marzo è sciopero globale dei giovani, degli studenti, per il clima (#climatestrike). Si tratta di una giornata di sensibilizzazione sui cambiamenti climatici in varie parti d’Italia. Dopo Milano, si sono attivati gruppi a Pisa, Torino, Roma, Brescia, Genova, Taranto, Bari, Napoli, Como, Udine, Brescia, Treviso, Vicenza, Venezia, Padova, Parma, Modena, Bologna, Firenze, Catania, Varese e presto anche a Messina e Arezzo per i Venerdì del Clima che culmineranno proprio con lo sciopero generale previsto per il 15 marzo. Global Strike For Future vuole chiedere ai decisori politici misure concrete contro i cambiamenti climatici.

Sciopero studenti 15 marzo 2019: cos'è il Climate Strike

Sciopero studenti 15 marzo 2019: cos’è il Climate Strike

“Con l’aggravarsi della crisi climatica, la continua messa in guardia del mondo scientifico che lascia tutti e tutte senza alibi, i timidi e insufficienti sostegni alle soluzioni dell’economia verde e circolare da parte dei Governi – e gli enormi sussidi per le fonti energetiche fossili – i venerdì per il clima verso lo sciopero e la marcia in programma in tutto il mondo per il prossimo 15 marzo sono un grande segnale di speranza”, fa sapere Sergio Andreis, Direttore del Kyoto Club.

I “Venerdì per il clima” sono nati dall’esempio della protesta pacifica di Greta Thunberg, la studentessa svedese che lo scorso 20 agosto ha avviato una protesta presentandosi ogni venerdì mattina davanti al Parlamento di Stoccolma per protestare contro lo scarso impegno della politica sui cambiamenti climatici. “Guardiamo con ammirazione a Greta Thunberg e a tutti ragazzi e le ragazze che anche in Italia stanno organizzandosi per far sentire la propria voce, mettiamo a disposizione le nostre competenze e li sosteniamo con convinzione: come ci ricordano loro e come insiste a ricordarci l’IPCC: il tempo di agire è adesso“, ha concluso Andreis.

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