Scuola pubblica, le 10 domande degli studenti - Studentville

Scuola pubblica, le 10 domande degli studenti

Studenti in piazza a Roma per difendere la Costituzione, la scuola pubblica e rivendicare i propri diritti allo studio. Dall’Unione degli Studenti arriva anche il decalogo delle domande dei ragazzi ai politici italiani…
Scuola pubblica, le 10 domande degli studenti

Tutti in piazza a difesa della Costituzione e della scuola pubblica. Gli studenti universitari e liceali, affiancati da docenti, ricercatori, cittadini comuni e personaggi noti, si riversano oggi nelle piazze italiane per protestare contro i tagli all’istruzione e per difendere il proprio diritto allo studio. Oggi è il C-Day, il giorno della manifestazione dedicata alla Carta Costituzionale: si comincia alle 14con il maxi tricolore di 200 metri quadri che apre il corteo da piazza della Repubblica fino a piazza del Popolo. Tra i manifestanti come detto anche volti noti dello spettacolo come Roberto Vecchioni, Monica Guerritore, Daniele Silvestri e Francesco Baccini.Un secondo corteo si è mosso invece intorno alle 12.30 dalla Sapienza in direzione piazzale Aldo Moro, composto principalmente da universitari, che si congiungerà con gli studenti liceali in piazza della Repubblica.

L’Unione degli Studenti ha stilato inoltre il decalogo delle domande riguardanti la scuola pubblica da sottoporre ai politici italiani:
  1. I nostri istituti cadono a pezzi, il 50% delle scuole non è a norma, solo con un piano di investimenti per 14 miliardi di euro si potrà risolvere il problema dell’edilizia scolastica. Ti impegni a votare in Parlamento l’adeguato finanziamento della legge 23/96 per la messa in sicurezza degli edifici scolastici?
  2. Il diritto allo studio nel nostro paese è inesistente. Da anni chiediamo una legge quadro che stabilisca i livelli essenziali delle prestazioni e adeguamenti finanziamenti alla Regioni per garantire a tutti gli studenti, come sancito dalla Costituzione, borse di studio, trasporti e servizi. Ti impegni a promuovere in Parlamento questa legge?
  3. Molti studenti sono inseriti in percorsi di alternanza scuola-lavoro e stage senza alcun diritto, tutela o garanzia di qualità di questo canale formativo. Ti impegni a votare in Parlamento uno statuto dei diritti degli studenti in stage, per garantire che si tratti di un vero percorso di formazione e non di semplice manodopera gratuita per le imprese?
  4. Nel 2000 il centrodestra e il centrosinistra hanno votato insieme la legge di parità che permette alle scuole private di accedere a finanziamenti sottratti alla scuola pubblica. Ti impegni ad abrogare questa legge, riconoscendone la deriva che ha avuto soprattutto negli ultimi anni?
  5. L’autonomia scolastica, invece di produrre protagonismo, partecipazione e qualità della didattica, ha prodotto dirigismo e autoritarismo. Sei dispoto a votare in Parlamento una Carta dell’autonomia per garantire reale partecipazione alla vita scolastica da parte degli studenti e delle studentesse?
  6. Nel 2008 sono stati tagliati 8 miliardi di euro alla scuola pubblica, circa il 6% del suo bilancio. Gli effetti di questi tagli sono devastanti: scuole chiuse il pomeriggio, mancanza di strumenti didattici, carenza anche degli accessori più banali come gessetti e carta igienica: saresti disposto a tagliare le spese militari per finanziare una didattica di qualità?
  7. Sono circa 700 mila gli studenti migranti nelle scuole pubbliche italiane. Saresti disposto a votare un piano straordinario per garantire l’integrazione di questi studenti con programmi di scolarizzazione ad hoc?
  8. L’Italia è il fanalino di coda in Europa per il tasso di dispersione scolastica: ha una media del 20% con picchi del 30% in regioni come Veneto e Calabria. Cosa faresti per limitare questo fenomeno?
  9. A scuola l’unica religione che si insegna è la religione cattolica. Saresti disposto a votare un provvedimento, nel rispetto della laicità dello stato, finalizzato a una scuola che insegni storia delle religioni?
  10. In questi mesi abbiamo riempito le piazze e le strade con manifestazione e cortei, siamo saliti sui monumenti, abbiamo occupato scuole e università, rivendicato un futuro di dignità, libero dalla schiavitù della precarietà e dall’obbligo dell’emigrazione. Che soluzioni proponi come alternativa alla fuga?

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