Startup 2015, la migliore è Slack - Studentville

Startup 2015, la migliore è Slack

Leggi la storia di Slack, la startup sorta dalle ceneri di un fallimento e che ora fattura 45 milioni di dollari ogni anno
Startup 2015, la migliore è Slack

Si chiama Slack ed è la startup del momento, tanto da essere considerata la migliore della categoria per il 2015. Un successone quello di Slack, una piattaforma che facilita l'interazione fra gruppi di lavoro creata dal 42enne candese Stewart Butterfield.

Oggi Slack ha 1,7 milioni di utenti ed ha un fatturato di 45 milioni di dollari. Ma prima del successo, il buon Butterfield, un laureato in filosofia (fatto insolito per uno sviluppatore) ha dovuto subire due grossi smacchi, da cui si è ripreso.E alla grande.

Ma andiamo con ordine. Butterfield sviluppo un videogame, Game Neverending. Sperano di riuscire a vendere tante copie del gioco da raccogliere un bel gruzzolo. Ma non c'è nulla da fare. Il gioco risulta un fiasco.

Stewart non si butta giù di morale e propone al suo team di sviluppare l'idea di una piattaforma per la condivisione di foto, sfruttando dei codici utilizzati per la creazione di Game Neverending. Risultato? Ecco Flickr!

Standing ovation interplanetaria per un sito che alla fine viene acquisito da Yahoo! per 25 milioni di dollari. Butterfield lavora per tre anni al servizio dell'azienda di Sunnyvale poi decide che è ora di cambiare aria.

Il canadese ritorna a lavorare in proprio e progetta un nuovo videogame, Glitch si chiama, un fantasy. Molti investitori credono nell'idea che raccoglie 17 milioni di dollari.

Una catastrofe ancora una volta. Evidentemente tra Stewart ed i videogame non corre buon sangue, specie se il gioco in questione è per desktop e viene lanciato in un periodoin cui gli utenti iniziano a palanare verso i device mobili. Insomma, un disastro.

Un'altra caduta, ancora un volo: Butterfield è un campione del "non mollare mai" ed infatti dopo pochi mesi perfeziona Slack. "A Glitch abiamo lavorato attraverso una app in cui condividevamo le nostre attività. Ci abbiamo pensato su. Perché non provare a farne una app da offrire al mercato?", ha raccontato Butterfield che ora può dichiarare soddisfatto: "E' una idea che ha funzionato alla grande".

 

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