Studio Università di Genova 6 infermieri su 10 in burnout - Studentville

Per uno studio dell'Università di Genova 6 infermieri su 10 sono in burnout

Emergenza Burnout: uno studio dell'Università di Genova rivela un quadro preoccupante tra gli infermieri che prestano servizio negli ospedali italiani.
Per uno studio dell'Università di Genova 6 infermieri su 10 sono in burnout

In Italia, secondo uno studio condotto dall’Università di Genova, gli infermieri sarebbero alle prese con una emergenza. Secondo i dati rivelati a seguito della ricerca condotta dall’Ateneo in collaborazione con la Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche (Fnopi) e divulgati dalla prof. Annamaria Bagnasco, coordinatrice dello studio sul benessere dei professionisti, sei infermieri su dieci soffrirebbero di burnout, una condizione di esaurimento psicofisico che minaccia la qualità delle cure fornite ai pazienti. Approfondiamo lo studio.

In Italia 6 infermieri su 10 sarebbero in burnout

Dal rapporto, che ha messo in luce le difficoltà quotidiane che gli infermieri affrontano nei reparti ospedalieri, è venuto fuori come lo stress influisca direttamente sul loro benessere e sulla capacità di erogare assistenza di alta qualità. In particolare, nello studio è stato coinvolto un campione di soggetti di età media di 42 anni e composto per il 73% dal sesso femminile prestante servizio nei reparti di degenza di 38 presìdi ospedalieri della penisola. Lo scopo? Quello di individuare i fattori principali ad avere un impatto sul loro benessere e, di conseguenza, sul loro lavoro.

In quest’ottica, significative sono state le dichiarazioni rilasciate. In particolare, il 45,2% del campione di sarebbe detto pronto a lasciare l’ospedale a causa dell’insoddisfazione lavorativa per via di una retribuzione bassa, per la mancata possibilità di avanzare nella carriera o per la carenza di personale.

Quasi il 60 % degli intervistati, invece, avrebbe ammesso di essere “molto stressato”. Il 36% addirittura di “non avere il controllo sul proprio carico di lavoro”. Ma l’insoddisfazione, a volte il malessere, si evince da queste percentuali: quasi la metà degli intervistati si sentirebbe “priva di energia”. Il 45,4% crede di non avere tempo sufficiente per dedicarsi alla propria vita personale ed alla propria famiglia a causa del lavoro. Il 40,2%, infine, sente di essere dentro ad un esaurimento emotivo elevato.

Come si può intervenire, le parole della presidente della FNOPI

Non è una situazione semplice, quella che si trovano ad affrontare gli infermieri italiani. Secondo Barbara Mangiacavalli, presidente della FNOPI, intervistata da CorriereUniv:

Proprio per la storica carenza di organici, gli infermieri si trovano quotidianamente a dover andare oltre i normali di turni di lavoro. Certamente non è la stessa situazione riscontrabile tra i dipendenti amministrativi, scolastici o informatici.

Bene, ma come si può ovviare ad una tale condizione che, alla lunga, diventerà insostenibile e non solo per gli stessi infermieri, ma anche per i degenti? Del resto, un burnout dei professionisti si traduce inevitabilmente in prestazioni di minor qualità (quando non in effettivi rischi per i pazienti).

Gli intervistati hanno avanzato alcune possibili strategie: dall’aumento dei livelli di organico al permesso agli operatori sanitari di lavorare al massimo delle loro competenze. Non ultima, quella di migliorare la qualità di comunicazione del team.

“Quello che chiediamo – ha aggiunto Mangiacavalli – è che vengano adottate soluzioni strutturali che, ovviamente, non ci portano alla soluzione domani, ma che possono costruire, nel tempo, nell’arco temporale di 5-8 anni, una professione infermieristica 2.0 capace di invertire la tendenza”.

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