Una candidata esclusa dalla prova orale ha impugnato i risultati del concorso ordinario per il reclutamento dei docenti della scuola secondaria; il contenzioso ha riguardato i quiz a risposta multipla e la correzione automatica. Il Tar Lazio, con sentenza n. 18872/2025, ha esaminato il caso. Le fasi coinvolte sono: quiz preliminari, correzione informatica dei quesiti e successiva prova orale. La decisione chiarisce la portata della valutazione automatizzata nelle procedure concorsuali.
Il verdetto del Tar Lazio
Il Tar Lazio ha ritenuto legittimo l’utilizzo di quiz a risposta multipla e dei sistemi informatici per la correzione nelle procedure concorsuali, dichiarando che la valutazione tecnica dell’amministrazione è sindacabile dal giudice solo in presenza di errori evidenti o di manifesta irragionevolezza. La sentenza n. 18872/2025 richiama questo principio come limite al sindacato giurisdizionale, sottolineando che la mera contestazione di punteggi o ambiguità nei quesiti non è sufficiente.
Nel caso esaminato la ricorrente non ha fornito prova di malfunzionamenti o anomalie del software di correzione. Rafforza uniformità e certezza procedurale.
La tecnologia nella correzione dei quiz
I sistemi informatici nella correzione dei quiz garantiscono rapidità e uniformità, riducendo l’errore umano grazie alla correzione automatica. I quesiti, predisposti da una commissione nazionale di esperti, sono a risposta multipla con distrattori calibrati per verificare conoscenze.
Nel caso deciso dal Tar Lazio la sentenza evidenzia l’assenza di prove di malfunzionamento: la ricorrente non ha documentato anomalie quindi la valutazione automatica è stata considerata corretta.
I vantaggi
- uniformità di valutazione
- tempi di correzione ridotti
- trasparenza procedurale
I limiti
- possibile ambiguità nei quesiti
- importanza della documentazione di errori per il ricorso
Il ricorso della candidata: contestazioni e limiti
La ricorrente lamentava ambiguità di alcuni quesiti e discrepanze nei punteggi attribuiti dalla correzione automatica, segnalando presunte sovrapposizioni di risposte possibili e differenze rispetto alle aspettative.
Il Tar ha però evidenziato che tali contestazioni restano generiche: per ottenere l’annullamento è necessario provare malfunzionamenti del sistema o errori evidenti. L’onere della prova grava quindi sul ricorrente, che nel caso non ha documentato anomalie. Il giudice ha confermato la correttezza dei punteggi.
Il messaggio per i candidati: prassi consigliate
Il Tar invita i candidati a conoscere regolamenti e procedure concorsuali, esercitarsi con quiz a scelta multipla e acquisire dimestichezza con gli strumenti digitali.
In caso di anomalie, conservare documentazione e segnalare immediatamente malfunzionamenti: senza prove concrete la sindacabilità dei punteggi è limitata, rendendo difficile ribaltare valutazioni basate su correzione automatica. Verificare termini di impugnazione e conservare comunicazioni ufficiali sempre.