Il disegno di legge «Riforma del sistema di valutazione del secondo ciclo», proposto per il Trentino Alto Adige e riportato da Il Corriere della Sera, prevede l’entrata in vigore dall’anno scolastico 2026/2027. L’obiettivo è riorganizzare la valutazione adottando cicli biennali, responsabilizzare il recupero delle carenze e limitare i debiti formativi a seconda e quarta superiore per una sorveglianza più efficace.
Il contenuto della riforma
Il nuovo assetto prevede cicli biennali: i debiti formativi saranno accertati e dovranno essere sanati solo in seconda e in quarta superiore. Per queste classi l’insufficienza va colmata completamente per poter essere ammessi alla classe successiva.
Nelle prime e nelle terze resta il meccanismo dell’insufficienza segnalata con un 6 con asterisco, recuperabile entro la fine del ciclo. Rispetto al sistema precedente, l’iter ribadisce l’obbligo di recupero immediato invece del semplice avanzamento con carenze non ricomposte e procedure valutative più stringenti.
Le motivazioni indicate dalle autorità
L’assessora Francesca Gerosa ha motivato la riforma affermando che il sistema precedente non era efficace perché consentiva agli studenti di proseguire senza recuperare le carenze. Il governatore Maurizio Fugatti ha sostenuto la stessa linea.
Il ddl si fonda su tre principi: responsabilizzazione degli studenti, personalizzazione dei percorsi con piani individualizzati di recupero e monitoraggio continuo con trasparenza e comunicazioni tempestive nei registri elettronici per verificare l’efficacia delle misure adottate immediatamente.
Le modalità di recupero e di monitoraggio
Le scuole dovranno redigere un piano di recupero e piani individualizzati per studenti con carenze, mirati a colmare l’insufficienza affinché lo studente proceda. La responsabilità di attuazione è del consiglio di classe e dei docenti referenti, che documenteranno gli interventi.
Nei registri elettronici saranno create sezioni dedicate per segnalare carenze e attività di recupero. Gerosa raccomanda monitoraggio costante e comunicazioni tempestive per verificarne l’efficacia e della trasparenza delle informazioni registrate.
La valutazione delle capacità relazionali
Il ddl introduce la valutazione delle capacità relazionali, al pari delle discipline, nel giudizio finale. Insufficienze gravi e reiterate possono comportare la non ammissione alla classe successiva o all’esame di Stato.
Il recupero avverrà con la partecipazione a progetti educativi e civici. Per la condotta, un’insufficienza esclude dall’esame; un voto pari a 6 impone la presentazione di un elaborato critico, indicano il sovrintendente Giuseppe Rizza e la dirigente Francesca Mussino.
La tempistica e i prossimi passaggi formali
Il testo, ufficialmente denominato «Riforma del sistema di valutazione del secondo ciclo», è stato approvato in giunta e ora passa all’esame del Consiglio provinciale; l’applicazione è ipotizzata dal 2026/2027, con monitoraggio tempestivo dopo l’eventuale approvazione per verificare efficacia e adeguatezza.