I dati del Sistema di Sorveglianza Passi dell’Istituto Superiore di Sanità relativi al biennio 2022-2023 rivelano una situazione allarmante: in Italia 4 adulti su 10 sono in eccesso di peso. Questo fenomeno rappresenta una sfida significativa per la salute pubblica nazionale, con ricadute importanti sulla qualità della vita e sui costi sanitari.
Dati ISS e analisi degli indicatori
L’analisi dell’ISS mostra una netta suddivisione: 3 adulti risultano in sovrappeso e 1 obeso.
Il problema mostra chiaramente delle frequenze maggiori rispetto ad alcuni indicatori:
- negli uomini rispetto alle donne (52% vs 34%);
- tra le persone con difficoltà economiche (52% vs 39%);
- tra chi ha un basso livello di istruzione (63% vs 32%).
Si nota come soprattutto il basso livello di istruzione aumenta di molto l’incidenza percentuale dei casi di sovrappeso.
Il fenomeno cresce anche con l’età: dal 27% nei giovani 18-34enni fino al 58% nella fascia 65-74 anni.
Differenze geografiche: il gap Nord-Sud si riduce
Le regioni meridionali registrano i tassi più elevati, con percentuali in Molise, Campania, Basilicata e Puglia che toccano il 50% della popolazione. Negli ultimi 15 anni, però, il divario territoriale si è ridotto: il Nord mostra un lieve aumento dell’obesità, mentre il Sud mantiene valori stabili.
Implicazioni per la salute
L’obesità e il sovrappeso non sono solo problemi estetici, ma rappresentano seri fattori di rischio per numerose patologie croniche. Tra queste emergono le malattie cardiovascolari, il diabete di tipo 2, diverse forme tumorali e significativi problemi articolari che compromettono la qualità della vita.
Nonostante la gravità di queste implicazioni, il rapporto ISS evidenzia come l’intervento medico resti insufficiente: meno della metà delle persone in eccesso ponderale riceve dal proprio medico il consiglio di perdere peso. Particolarmente preoccupante è la scarsa attenzione rivolta a chi è solo in sovrappeso, categoria che riceve minori raccomandazioni rispetto agli obesi.