Facoltà di Ingegneria Edile: università, corsi di laurea, materie ed esami

Facoltà di Ingegneria Edile: università, corsi di laurea, materie ed esami

La facoltà di Ingegneria edile è il punto di approdo ideale per gli studenti che sognano di progettare edifici e dirigere cantieri. La professione di ingegnere edile si differenzia da quella dell’architetto per una formazione più tecnica, grazie alla quale è in grado anche di realizzare progetti per nuove infrastrutture.

Gli studenti che scelgono di iscriversi all’università di Ingegneria edile devono avere competenze di base sia nelle materie scientifiche che nel disegno tecnico. In aggiunta a ciò, si consiglia di approfondire l’utilizzo dei dispositivi informatici, divenuti indispensabili per qualsiasi tipo di progetto.

In questo articolo analizzeremo le tipologie dei corsi di laurea in Ingegneria edile disponibili oggi e quali sono le migliori università in Italia, prendendo in esame l’ultima edizione della classifica Censis delle università italiane. Approfondiremo infine le materie di studio e gli sbocchi occupazionali previsti al termine del percorso di studi.

Università di Ingegneria edile: tutti i corsi di laurea triennale e magistrale

Quali sono i corsi di laurea triennale e magistrale dell’università di Ingegneria edile? Il corso di riferimento è la triennale in Scienze e tecniche dell’edilizia. Al termine è poi possibile proseguire gli studi con la biennale in Ingegneria dei sistemi edilizi. La seconda tipologia di corso più gettonata tra gli studenti di Ingegneria edile è Costruzioni e Gestione Ambientale e Territoriale, insieme a Tecniche per l’Edilizia e il Territorio e Tecnologie Digitali per l’Edilizia e il Territorio.

Nella tabella che segue sono disponibili tutti i corsi di laurea triennale e magistrale in Ingegneria edile.

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Facoltà di Ingegneria edile: le classi di laurea disponibili

Dopo aver visto le tipologie di corsi disponibili per le lauree triennali e magistrali, analizziamo brevemente le classi di laurea della facoltà di Ingegneria edile. In riferimento alla laurea di primo livello, gli studenti possono scegliere tra la classe delle lauree in Scienze e Tecniche dell’Edilizia (L-23) oppure la classe delle lauree in Professioni tecniche per l’edilizia e il territorio (LP-01). Proseguendo gli studi con la biennale, il punto di riferimento principale diventa la classe delle lauree magistrali in Ingegneria dei Sistemi Edilizi (LM-24).

Nella classe delle lauree L-23 rientrano numerosi corsi di laurea legati sia all’architettura che all’edilizia. A livello nazionale quelli più diffusi sono i corsi triennali in Ingegneria edile, Architettura e Scienze dell’architettura.

La classe delle lauree LP-01 si differenzia dalle altre dato che appartiene alla sfera delle cosiddette lauree professionalizzanti. Chi sceglie di iscriversi a un corso di laurea di questo tipo ottiene una qualificazione professionale in minor tempo rispetto a un collega universitario impegnato in una triennale standard.

L’ultima classe delle lauree è la LM-24, direttamente collegata alla laurea magistrale in Ingegneria edile. Gli altri corsi specialistici che fanno riferimento alla LM-24 sono Progettazione e gestione delle opere in ingegneria civile, Ingegneria dei sistemi edilizi, Ingegneria dei sistemi edilizi e urbani, Ingegneria delle costruzioni, Ingegneria delle costruzioni edili e dei sistemi ambientali.

Università di Ingegneria edile: i migliori Atenei Statali

Dalla teoria passiamo ora alla pratica. Quali sono le migliori università di Ingegneria edile in Italia? Per ottenere una risposta obiettiva, ci avvaliamo dell’ultima edizione 2022-2023 della classifica del Censis, noto istituto di ricerca socio-economica con sede a Roma, attivo da oltre 50 anni nel campo della ricerca.

In riferimento al Gruppo Architettura, di cui fanno parte Disegno industriale, Scienze della pianificazione territoriale, urbanistica, paesaggistica e ambientale, Scienze e tecniche dell’edilizia e Scienze dell’architettura, le prime dieci università sono:

Al primo posto si posiziona l’Università di Sassari, prima con un punteggio pari a 108. L’università sarda è l’unica del Sud Italia ad aver ottenuto tale riconoscimento nell’edizione 2022-2023 Le classifiche della didattica del Censis.

Secondo posto per l’Università Iuav di Venezia, staccata di quasi 10 punti rispetto all’ateneo statale di Sassari. Nonostante abbia ottenuto il punteggio migliore (110) nella valutazione sulla progressione di carriera, è risultata tra virgolette carente nel giudizio sui rapporti internazionale (89).

Terzo posto ex aequo per i politecnici di Torino e Milano, entrambi a quota 98,5. Entrambi gli atenei hanno ottenuto il medesimo punteggio in progressione di carriera e rapporti internazionali, rispettivamente 104 e 93.

Completa la top 5 l’Università degli Studi Roma Tre, l’ultima a conseguire un punteggio non inferiore a 90 punti. Seguono poi gli atenei statali di Camerino, Napoli II, Marche, Udine e Firenze, che chiudono le prime 10 posizioni di una classifica dominata a sorpresa dall’Università di Sassari.

Tra le università italiane premiate dal Censis nel gruppo Architettura, al momento il corso di laurea triennale in Ingegneria edile è attivo presso l’Università Politecnica delle Marche, l’Università Federico II di Napoli e il Politecnico di Torino.

Il corso di laurea in Ingegneria edile al Politecnico di Torino offre al primo anno una preparazione sul linguaggio di base dell’ingegneria, tra cui il disegno edile. Al secondo anno gli studenti vengono introdotti ai linguaggi dell’ingegneria delle costruzioni, tra cui architettura, scienza delle costruzioni e tecnologia dei materiali. Durante il terzo e ultimo anno la scena viene presa dalle applicazioni all’ingegneria edile, sia nell’ambito della tecnica delle costruzioni che della produzione edilizia, insieme alla geotecnica, modellazione digitale e valutazione economica.

La laurea triennale in Ingegneria edile dell’Università Politecnica delle Marche punta a formare nuovi ingegneri edili e ambientali, fornendo agli studenti tutte le competenze tecniche e metodologiche indispensabili per operare in diversi ambiti dell’edilizia e interagire con gli stessi operatori del settore. Il corso di laurea rientra nel Dipartimento di Ingegneria civile, edile e architettura, noto con l’acronimo DICEA. Lo sottolineiamo dal momento che il MIUR classifica tale dipartimento come una delle eccellenze in Italia per la ricerca nel settore delle costruzioni.

Nella quasi totalità dei casi, le lezioni sono impartite in italiano. Si tratta di un elemento importante, dato che per altri corsi di laurea appartenenti all’area scientifica le lezioni in lingua inglese sono ormai la normalità.

Facoltà di Ingegneria edile nelle Università Private

Dopo aver visto la proposta dei migliori atenei statali, è il momento di approfondire l’offerta delle università private. In Italia il punto di riferimento per la facoltà di Ingegneria edile è la Libera Università degli Studi di Enna intitolata alla figura mitologica greca di Kore (nota anche come Persefone, mentre nella mitologia romana è conosciuta come Proserpina, la sposa di Ade).

Presso la Facoltà di Ingegneria e Architettura dell’Università Kore di Enna è attivo il corso di laurea professionalizzante Tecnologie per il costruito e la sostenibilità ambientale (LP-01). Si tratta di una laurea triennale a numero programmato locale, con sede ad Enna e alla Cittadella Universitaria Gela e Siracusa. Per l’accesso è richiesto il conseguimento del diploma di scuola superiore.

Il corso in Tecnologie per il costruito e la sostenibilità ambientale mira a formare studenti con capacità operative e conoscenze della gestione sostenibile dell’ambiente e dei moderni sistemi che stanno alla base di un processo edilizio. L’obiettivo primario è di far conseguire agli studenti del corso competenze trasversali in vari ambito, dall’edilizia ai controlli nel processo costruttivo e protezione del territorio.

Sono disponibili due indirizzi: Tecnologie per le costruzioni e Tecnologie per la sostenibilità ambientale. Entrambi prevedono una durata triennale e un determinato piano di studi.

Ogni anno la UKE (acronimo per Università Kore) riceve numerosi giudizi positivi sul suo operato. Tanti ex studenti non hanno problemi a considerarla come la migliore università presente in Sicilia, a conferma degli imponenti sforzi fatti in questi anni per diventare un ateneo privato di rilevanza nazionale.

Aggiungiamo infine che anche nell’ateneo privato di Enna è attivo Erasmus+, il programma creato dall’Unione europea per l’Istruzioni, la Formazione, lo Sport e la Gioventù. Gli studenti dell’Università Kore possono presentare domanda per il programma di mobilità studentesca, con l’opportunità di studiare, insegnare e formarsi presso un altro Paese dell’Unione europea per un determinato periodo di tempo.

Laurea in Ingegneria edile: materie ed esami

I corsi di laurea in Ingegneria edile presentano piani di studio simili a quelli della laurea in Architettura. In particolare, si concentrano su materie scientifiche appartenenti al ramo matematico, chimico, statistico, informatico e fisico. A queste si aggiungono le discipline della rappresentazione e storico-architettoniche.

Le materie di Ingegneria edile base sono analisi matematica, analisi numerica, disegno, fisica applicata, fisica matematica, fisica sperimentale e storia dell’architettura. A queste si aggiungono anche statistica per la ricerca sperimentale e tecnologica, geometria, sistemi di elaborazione delle informazioni e informatica.

Se è vero che alcuni insegnamenti base sono comuni al corso di laurea in Architettura, è altrettanto vero che sotto i riflettori ci sono anche le discipline geologiche. Ecco perché tra gli esami di Ingegneria edile non è raro trovare geologia sedimentologica e stratigrafica, geologia applicata, georisorse minerarie e applicazioni mineralogico-petrografiche per l’ambiente e i beni culturali, petrologia e petrografia.

Non mancano nemmeno gli insegnamenti specialistici, che in un ideale piano di studi in Ingegneria civile iniziano dal secondo anno. Riguardo a ciò, i settori scientifico-disciplinari interessati sono restauro, geotecnica, elettrotecnica, fisica tecnica ambientale, ingegneria sanitaria – ambientale e urbanistica.

Le lezioni del percorso di studi in Ingegneria edile includono visite a cantieri, esercitazioni e laboratori di progettazione. A questo proposito, è interessante sottolineare che tra le attività formative previste dal corso di laurea triennale vi sia anche un tirocinio o uno stage pre-laurea.

Volendo entrare ancora più nello specifico, il piano di studi del corso di laurea triennale in Ingegneria edile dell’Università Politecnica delle Marche prevede al primo anno chimica, fisica, analisi matematica 1 e analisi matematica 2. Al centro dell’offerta formativa del secondo anno c’è invece Scienza delle costruzioni, seguita da idraulica, costruzioni edili, tipologie edilizie e costruttive e fisica tecnica ambientale. Infine al terzo anno le due materie principali sono Tecnica delle costruzioni e Cantieri edili.

Cosa fare dopo la laurea in Ingegneria edile? Gli sbocchi lavorativi

Dedichiamo l’ultimo capitolo del nostro approfondimento alle opportunità che una laurea nella classe in Scienze e Tecniche dell’Edilizia può offrire.

Tra i principali sbocchi lavorativi di Ingegneria edile si annoverano le figure professionali di ingegneri edili e architetti liberi professionisti. Un ingegnere edile è la figura centrale nella progettazione ed esecuzione dei lavori all’interno del settore dell’edilizia.

Nello specifico, un ingegnere edile progetta costruzioni, idea e progetta interventi edilizi, collauda gli edifici, supervisiona i lavori in cantiere, redige i piani di manutenzione, effettua la valutazione preventiva per la definizione del progetto e predispone i documenti tecnici al riguardo. Inoltre è la figura professionale deputata alla progettazione di interventi di riqualificazione o restauro edilizio.

Gli studenti in possesso di una laurea in Ingegneria edile possono essere assunti non solo in imprese di costruzioni, ma anche in aziende coinvolte nel settore dell’edilizia, in società che si occupano di progettare nuovi edifici e in uffici tecnici della Pubblica Amministrazione. L’alternativa è il proseguimento degli studi per i due anni della magistrale appartenente alla classe di laurea LM-24 in Ingegneria dei Sistemi Edilizi.

Gli sbocchi lavorativi elencati qui sopra fanno riferimento a una realtà come lavoratore dipendente. Gli ingegneri edili però possono esercitare la propria professione anche in qualità di libero professionista, sia come singolo sia come associato.

Restando nell’ambito dei principali sbocchi professionali, una laurea in Ingegneria edile permette anche di trovare lavoro come perito per banche, assicurazioni e società di due diligence. Se invece si punta a lavorare all’interno della Pubblica Amministrazione, i laureati in Ingegneria edile possono ambire ai ruoli direttivi in enti quali Motorizzazione Civile, Vigili del Fuoco, Uffici Urbanistici e dei Lavori Pubblici, Soprintendenze e Direzioni regionali dei Beni Culturali e Paesaggistici.

Secondo i dati più recenti di Almalaurea, trascorsi cinque anni dalla laurea triennale in Ingegneria edile e Architettura lo stipendio medio si aggira attorno ai 1.450 euro. Leggermente più alto lo stipendio per chi consegue la laurea magistrale in Ingegneria dei sistemi edilizi: dopo cinque anni dal conseguimento della laurea, lo stipendio medio è pari a 1.622 euro al mese.

I valori degli stipendi espressi qui sopra si riferiscono alla realtà del lavoro dipendente. Se invece si sceglie di seguire la strada di libero professionista, la retribuzione può essere di gran lunga migliore. In termini economici, si parla di retribuzioni superiori ai 3.000 euro: maggiore è l’esperienza, la qualifica e la specializzazione, più è alta la cifra che un ingegnere edile libero professionista può portare a casa a fine mese.

 

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