Tot igitur annos versatus in foro sine suspicione sine infamia studuit Catilinae iterum petenti. Quem ergo ad finem putas custodiendam illam aetatem fuisse? Nobis quidem olim annus erat unus ad cohibendum brachium toga constitutus et ut exercitatione ludoque campestri tunicati uteremur eademque erat si statim mereri stipendia coeperamus castrensis ratio ac militaris. Qua in aetate nisi qui se ipse sua gravitate et castimonia et cum disciplina domestica tum etiam naturali quodam bono defenderet quoquo modo a suis custoditus esset tamen infamiam veram effugere non poterat. Sed qui prima illa initia aetatis integra atque inviolata praestitisset de eius fama ac pudicitia cum is iam se corroboravisset ac vir inter viros esset nemo loquebatur.
Versione tradotta
Fu solo dopo avere per vari anni praticato il foro, senza dar luogo a nessun sospetto o scandalo, che egli parteggiò per Catilina, nuovamente candidato al consolato. Ma fino a quando pensate che la sua giovinezza dovesse esser vigilata? Ci fu un tempo nel quale era a noi prescritto di tenere coperto il braccio con la toga per un solo anno; e gli esercizi e le manovre al Campo Marzio dovevamo farli vestiti della tunica; e la stessa regola castrense e militare vigeva se ci davamo subito alla carriera militare. A quella età, chiunque non si fosse saputo difendere con la propria serietà e riservatezza, con la educazione domestica, col naturale istinto del bene, per quanto sorvegliato dai suoi non avrebbe potuto sfuggire, e meritatamente, ad una cattiva reputazione. Ma chi avesse conservati integri e immacolati quei primi anni giovanili , quando si fosse fatto più maturo, uomo fra uomini, nessuno avrebbe sparlato più del suo onore e della sua dignità.
- Letteratura Latina
- Pro Caelio di Marco Tullio Cicerone
- Cicerone