Paragrafo 16 - Studentville

Paragrafo 16

Quid

est, quod non possit isto modo ex conexo transferri ad coniunctionum negationem? Et quidem aliis modis easdem res efferre

possumus. Modo dixi: ‘In sphaera maximi orbes medii inter se dividuntur’; possum dicere: ‘Si in sphaera maximi orbes

erunt’, possum dicere: ‘Quia in sphaera maximi orbes erunt’. Multa genera sunt enuntiandi nec ullum distortius quam

hoc, quo Chrysippus sperat Chaldaeos contentos Stoicorum causa fore. Illorum tamen nemo ita loquitur; maius est enim has

contortiones orationis quam signorum ortus obitusque perdiscere.

Versione tradotta

Che cosa impedirebbe di passare in tal modo da una deduzione alla negazione di proposizioni? Anzi, a dire il vero, possiamo

esporre in altri termini gli stessi concetti. Poco fa ho detto: «In una sfera i diametri si intersecano a metà»; potrei dire:

«Se in una sfera ci saranno diametri», oppure: «Poiché in una sfera ci saranno diametri». Varie sono le forme di enunciazione,

ma nessuna è più distorta di quella cui Crisippo spera che si attengano i Caldei per fare un piacere agli stoici.

  • Letteratura Latina
  • De Fato di Marco Tullio Cicerone
  • Cicerone

Ti potrebbe interessare

Link copiato negli appunti